Genitori uccisi, verifiche sul telefonino del figlio

Perizia sui tabulati di Marco Del Vecchio per ricostruire i suoi spostamenti negli orari in cui madre e padre furono massacrati con oltre 100 coltellate

VASTO. Dov’era Marco Del Vecchio, 38 anni, la sera in cui i suoi genitori furono uccisi? Lui dice di non ricordare. A raccontare ai magistrati i suoi spostamenti sarà l’accertamento disposto dal giudice Caterina Salusti sui tabulati telefonici. Attraverso l’analisi della triangolazione della cella telefonica a cui era agganciato il cellulare dell’indagato sarà possibile individuare la zona in cui Marco si trovava mentre la sorella e il cognato chiedevano notizie su Emidio Del Vecchio, 72 anni, e la moglie, Adele Tumini, 68 anni.

Come testimoniato dai vicini di casa delle vittime, la sorella di Marco Del Vecchio preoccupata per il silenzio dei genitori chiese notizie ad alcuni condomini alle 21,30 del 17 novembre e poi ancora alle 22,30. La donna aspettò l’alba e poi chiamò i carabinieri. Prima però provò a contattare telefonicamente anche il fratello. Lo stesso fece il cognato. Questo passaggio potrebbe rivelare gli spostamenti di Marco Del Vecchio la sera del duplice omicidio e rivelare se, come lui dice, mentre i suoi genitori venivano uccisi lui era da tutt’altra parte anche se non ricorda dove.

Il risultato delle perizie sui tabulati telefonici saranno depositati il 18 marzo. Entro fine mese saranno invece depositate le perizie dei carabinieri del Roni, sulle macchie trovate sulle scarpe e sul maglione dell’accusato. Se le risposte fornite dal supplemento di perizia saranno soddisfacenti, il 15 aprile, dopo aver ascoltato gli ultimi due testimoni, il giudice potrebbe emettere la sentenza.

Nulla è certo e ormai la vicenda continua a regalare continui colpi di scena. L’avvocato Gianni Menna, che rappresenta i fratelli di Marco Del Vecchio che si sono costituiti parte civile, è soddisfatto. Anche il difensore di Marco Del Vecchio, l’avvocato Raffaele Giacomucci, appare sereno. Il legale continua a rimarcare le stranezze comportamentali del suo cliente. Il professore Danilo Montinaro e la dottoressa Rossella Di Carmine, periti della difesa insistono sui gravi problemi psichiatrici di cui soffrirebbe l’imputato.

Anche il comportamento avuto da Marco Del Vecchio l’11 marzo scorso nel sopralluogo nella casa in cui furono uccisi i genitori è parso un po’ strano. Del Vecchio ha accettato di tornare a Vasto (è rinchiuso nel carcere di Torino) poi però non è voluto entrare ed è rimasto per tutto il tempo della perizia davanti al cancello. Difficile tradurre l’espressione pietrificata del suo volto. I periti nominati dalla Procura, Felice Carabellese e Maria Latecola ritengono che Del Vecchio, seppur malato, sia in grado di intendere e volere.

Paola Calvano

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