Geriatria, oggi la chiusura Il Pd attacca i vertici Asl «Gestione fallimentare»

Paolucci: ingiusto far pagare a persone indifese e sole gli sprechi di una malasanità che pensa solo ai tagli

CHIETI. Oggi, ufficialmente il reparto di geriatria chiuderà i battenti. Medici e infermieri sono rassegnati all'iniziativa della Asl che è stata irremovibile malgrado che il reparto del policlinico di Chieti sia un punto di riferimento non solo per le decine di ricoveri, ma di tanti altri pazienti, in quanto sono presenti gli ambultori per il test e i controlli per l'Halzaimer.

Ieri la chiusura di geriatria ha suscitato la reazione del Partito democratico, con una presa di posizione del segretario regionale, Silvio Paolucci, che annuncia anche una iniziativa, ossia un sopralluogo nella struttura per parlare con il personale medico e infermieristico. «La chiusura di geriatria denuncia il grave caos che regna nella sanità chietina», sostiene Paolucci, «ma temiamo che sarà solo il primo dei disservizi sanitari che pagheranno i pazienti e i loro familiari».

Per il Pd la chiusura del reparto conferma un loro sospetto, ossia che dietro gli annunci di riforma e di rilancio della sanità, in realtà avanzi solo un piano di tagli cche mette in difficoltà in primo luogo i malati. «Chiudere nei mesi estivi un reparto così importante vuol dire che dietro gli annunci e le parole c è assolutamente il nulla», dice Paolucci, «manca la programmazione, manca il personale, mancano persino le idee.

La sanità chietina si sta trasformando da polo di eccellenza a ospedale in emergenza capace persino di mortificare la professionalità e la passione di molti addetti ai lavori. Nelle scorse settimane la Asl ha messo nel silenziatore le dimissioni del direttore amministrativo: ci chiediamo perché. Ma soprattutto», dice ancora il segretario del Pd, «preoccupa il silenzio di chi ha potere decisionale: i cittadini pagano i disservizi e loro restano nell ombra».

Anche per questo nei prossimi giorni una delegazione del Pd abruzzese visiterà l'ospedale: «Vogliamo dare un segnale preciso», puntualizza Paolucci, «che la sanità chietina, chi ci lavora e chi usufruisce dei servizi, non sono abbandonati a se stessi».(m.p.)

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