Giovani morti durante l’anno, la città ne ricorda sorrisi e cuori 

Roberto, Marilea, Matteo, Giorgia e Carlo: iniziative di amici e conoscenti per onorarne la memoria Dalla raccolta di fondi per un video musicale (Lorenzet) a quella per le Vittime della strada (Rizzi)

LANCIANO. Roberto, Marilea, Matteo, Giorgia, Carlo, giovani lancianesi che, per motivi diversi, hanno lasciato troppo presto questa vita. È un tributo pesante quello che paga la città di Lanciano che, in questo 2024, ha già versato troppe lacrime.
L'anno è iniziato con la tragedia in fabbrica, ad Atessa, costata la vita a Roberto Caporale, 47 anni. A marzo, poi, la 28enne Marilea Cipolla trovata morta in casa. A maggio il malore fatale per Matteo Livio Lorenzet, 42 anni, mentre correva sulla spiaggia di Petacciato. E a fine agosto il tragico destino che ha unito, in un ultimo giro in moto, Giorgia Apollonio, 19 anni, e Carlo Rizzi, 18. In tutto questo strazio, in tutto questo dolore, come tornare a vedere la luce?
La chiave sembra essere la memoria, onorare la vita, il sorriso, la voglia di vivere di chi non c'è più. Questo ci insegnano gli amici di Matteo, che scherzosamente lo chiamavano “Sciabbolone” per via dei suoi oltre 2 metri di altezza. In questi giorni hanno avviato una raccolta fondi per realizzare un tributo «all'amico di sempre, che purtroppo ci ha lasciati troppo presto a causa delle complicanze dovute alla sindrome di Marfan. Insieme a Matteo», raccontano nella presentazione del progetto, «avevamo spesso parlato di creare un video musicale per divertimento, coinvolgendo gli amici e interpretando una canzone che ci facesse sentire leggeri e spensierati, qualcosa che ci ricordasse i momenti felici passati insieme negli anni più lieti. Il brano musicale è "Because I got high" di Afroman, canzone che con Matteo cantavamo per divertirci e che rappresenta perfettamente il suo spirito ironico e gioioso». Un progetto che non potranno più realizzare con lui, ma per lui sì. «Non sarà solo un semplice video musicale», dicono, «ma un messaggio potente di amicizia e amore, in grado di donare anche il giusto focus sulle malattie rare come la sindrome di Marfan».
Anche i compagni delle medie di Carlo Rizzi, che hanno frequentato con lui la scuola Umberto I, hanno raccolto fondi per l'Associazione italiana familiari e vittime della strada, per ricordare lo sfortunato ragazzo e l'amica Giorgia. «Mi ha fatto molto piacere questa iniziativa dei ragazzi, un'occasione per trasformare in un minimo elemento positivo una tragedia che ha lasciato tutti senza fiato», dice il vicesindaco Danilo Ranieri, «le famiglie di Carlo e Giorgia non devono essere lasciate sole dopo i primi momenti. Come amministratore mi rendo disponibile qualora si volesse ricordare questi due ragazzi e fissare, con iniziative culturali o sportive, la loro memoria per sempre».