Giro, percorso cambiato La Provincia non sa niente

14 Aprile 2013

Tappa San Salvo-Pescara, l’assessore Tavani: «Regione assente sui fondi Tracciato in parte modificato senza nemmeno dirci le strade scelte»

CASTEL FRENTANO. La querelle sulle strade che dovrebbero essere attraversate dalla settima tappa del Giro d'Italia, la San Salvo-Pescara, rischia di trasformarsi in un incidente diplomatico tra Provincia e Regione. I giorni che mancano al 10 maggio, giorno della tappa, si assottigliano inesorabili e le strade permangono nel loro stato pietoso e disastrato tanto che il circuito potrebbe far concorrenza alla mitica “Eroica”, manifestazione ciclistica che si svolge in quel di Siena.

Nei giorni scorsi Antonio Tavani (Fratelli d'Italia), vicepresidente della Provincia di Chieti e assessore alla viabilità, ha dichiarato al Centro: «Stiamo aspettando che la Regione ci convochi e metta a disposizione i fondi per la viabilità della provincia», aggiungendo: «Sono cinque anni che la Regione non destina un centesimo alla Provincia per viabilità, ma il gettito del bollo auto lo incassa tutto. Allo stato delle cose il livello di manutenzione delle nostre strade è scadente».

La Regione non ha fissato l’incontro e i giorni passano in un totale disinteresse. «Noi lunedì (domani per chi legge, ndc), abbiamo fissato una riunione in Provincia», dice Tavani, «per discutere chi decide di cambiare il percorso (si è appreso che rispetto alle indicazioni iniziali la tappa passerà, ad esempio, nel centro di Guardiagrele, ndc) se ci sono o no i soldi, cosa bisogna fare. Sia chiaro: il Giro è una piccola parte di un problema strade drammatico, non abbiamo bisogno di un maquillage di facciata ma d’interventi risolutivi. La Regione è latitante», conclude l’assessore.

Per sistemare le strade percorse dalla tappa, secondo la relazione del responsabile del servizio manutenzione della Provincia, l’ingegnere Pasqualino Scazzariello, sono necessari tre milioni di euro. In sintesi: un chilometro su quattro delle strade del Giro è da riparare. Impietosa è la relazione del tecnico che elenca nomi di strade, enumera chilometri sui quali intervenire, classifica tipi d’interventi. Su 162 chilometri di tappa ben 41 (per ogni chilometro sono necessari 70.385 euro) sono da riportare a una viabilità “normale”. Dossi, crepe e dislivelli non appartengono solo alle strade della tappa ma a un intero territorio che dovrebbe fare della viabilità (necessaria per il turismo, i collegamenti pendolari e i trasporti delle bisarche) il punto cardine degli investimenti.

Chi potrà mai rispondere a queste domande: il 10 maggio, la San Salvo-Pescara su quali strade si correrà? Oltre a quelle già decise, ci saranno delle variazioni di percorso? Sono previsti dei lavori sulle strade? E se sì, quando inizieranno?

Matteo Del Nobile

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