Gli svuotano il conto con la sim clonata 

Teatino di 57 anni vittima di frode informatica: spariscono 20mila euro. Denunciato l’autore del raggiro: è un napoletano

CHIETI. Se la rete internet dello smartphone va via all’improvviso e non si riesce più a telefonare, è meglio controllare immediatamente il conto in banca: i pirati del web potrebbero già aver concluso il furto virtuale. Sono stati i carabinieri della stazione di Chieti principale a scoprire un sofisticato sistema di frode informatica che si basa sulla clonazione della scheda telefonica della vittima. Tutto è partito dalla denuncia di un teatino di 57 anni che ha visto sparire dal suo conto corrente la bellezza di 20mila euro. Nei guai è finito un giovane campano di 22 anni: deve rispondere di truffa aggravata, falso materiale, sostituzione di persona e frode informatica.
Qual è il meccanismo? Una volta individuata la vittima e il suo numero di cellulare, magari semplicemente navigando sui social network, i cyber criminali forzano a distanza il suo telefonino per carpirne le credenziali bancarie e gli altri dati personali grazie a uno spyware (un’applicazione spia) o a una mail infetta. Ed è a questo punto che scatta la fase due: i criminali realizzano una carta d’identità falsa intestata alla vittima e una denuncia farlocca di smarrimento del cellulare, poi si presentano in un centro assistenza per chiedere una nuova scheda telefonica conservando però il numero. Quando la sim, appena consegnata, viene attivata dai truffatori, la vecchia scheda in uso alla persona beffata viene infatti disabilitata. E si arriva così al terzo e ultimo atto. Grazie alle credenziali trafugate, i pirati informatici richiedono all’assistenza telefonica della banca, o tramite un comodo sms, i nuovi dati di accesso alla home banking dello sventurato. E così, nel giro di pochi minuti, svuotare il conto del malcapitato diventa un gioco da ragazzi per i truffatori.
Nel caso denunciato a Chieti, i militari del maggiore Massimo Capobianco e del maresciallo maggiore Michelangelo Donvito hanno accertato che il conto corrente della vittima è stato azzerato facendo due bonifici da 14mila e 6mila euro. L’intestatario del conto sul quale è confluito il denaro del malcapitato è stato segnalato alla procura di Chieti.
È dalla scorsa estate che questa insidiosa truffa si sta diffondendo: denunce sono state presentate in tutta Italia. E quasi sempre le indagini hanno portato in Campania. Sono scattati anche arresti: come quello di una donna di Castel Volturno che si era presentata alle Poste esibendo dei documenti fasulli con i quali aveva chiesto al personale dell’ufficio la sostituzione della tessera Postamat e un nuovo pin.
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