Personale sanitario dell'Istituto Antoniano prende un attimo di pausa

CORONAVIRUS

Guariti 34 anziani, sospiro di sollievo nell'istituto religioso dopo tre settimane

Il direttore sanitario dell'Antoniano: «La fase acuta è ormai alle spalle». Manca ancora il personale nella casa di riposo di Frisa

LANCIANO. Dopo tre settimane di buio si vede la luce nell’istituto Antoniano con 34 anziani che guariscono dal Covid. Una notizia che riporta il sorriso in città, nella struttura e tra le famiglie degli anziani che vivono con l’incubo di perdere i propri cari.

Ma c’è chi i cari li ha già persi: sono 10 i decessi avvenuti a causa del focolaio nella casa di riposo che nella prima ondata era riuscita a tenere il virus fuori dalla struttura. Questa volta invece non ci è riuscita nonostante le accortezze, il rispetto dei protocolli, come spiegato nei giorni scorsi dal direttore fra Giancarlo Sboarina, e i positivi sono arrivati a 105 (73 anziani su 79 e 32 operatori).

«Con i nuovi tamponi fatti ai 65 ospiti che sono nella struttura», dice il direttore sanitario Evandro Tascione, «abbiamo 34 anziani negativi, guariti dal virus, 12 dubbi e 19 positivi. Significa che dopo quasi un mese, la fase acuta della pandemia è alle spalle. Adesso dobbiamo seguire i nostri anziani guariti nella fase di recupero, e assistere chi sta ancora male. Sono pazienti fragili, ma siamo sulla buona strada».

E il focolaio dell’Antoniano – su cui la Procura di Lanciano ha aperto un’inchiesta per verificare il rispetto delle normative anti Covid – ha inciso anche sul numero dei positivi in città che sono scesi a 232 grazie a 9 guariti (in totale i guariti sono 102).
Focolai Covid si sono sviluppati anche in altre due strutture per anziani: l’ex Sorgente di Frisa, con 20 positivi, e Madonna in Basilico di Villa Santa Maria, con tutti i 26 anziani malati e trasferiti negli ospedali, due operatori infettati e due anziani purtroppo morti.

«Ultimato il trasferimento degli anziani abbiamo riaperto il distretto sanitario che è sotto la residenza», dice il sindaco di Villa Santa Maria, Pino Finamore, «da domani le attività specialistiche ritorneranno a pieno regime. La struttura è stata sanificata, la residenza è vuota: trasferire gli anziani era l’unica scelta possibile per aiutare i nostri nonni. Che ora sono divisi tra i presidi di Casoli e Atessa: in 3 sono a Chieti perché sono in condizioni più serie; speriamo reagiscano bene alle cure».

A Frisa nell’ex Sorgente è drammatica la carenza di personale per accudire gli anziani. Sono solo 3 a farsi carico di 20 anziani. E l’appello del sindaco Nicola Labbrozzi per operatori socio sanitari e infermieri volontari finora è caduto nel vuoto: «Nella struttura ieri mattina sono stati rifatti i tamponi», dice il sindaco, «e attendiamo i risultati. Attendiamo soprattutto aiuto, almeno 4 oss e 2 infermieri per dare il cambio ai tre operatori che stanno lavorando alla casa di riposo. I positivi stanno bene, accusano solo pochi sintomi e sono tenuti sotto osservazione dai medici dell’unità speciale della Asl Usca, ma non bastano». (cr.la.)

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