I commercianti: ora siamo allo stremo 

Terza protesta in tre giorni, Tiberio: «Bisogna abbassare le tasse per due anni». Franceschini: «Famiglie abbandonate»

VASTO. Tutti in ginocchio, proprio come le loro attività. Ieri mattina i commercianti hanno occupato pacificamente piazza Rossetti per ribadire alla politica il diritto al lavoro e al guadagno. In ginocchio, nella manifestazione organizzata da Fipe Confcommercio e Confesercenti, ognuno con uno striscione che recitava “siamo a terra”.
«A che serve difendersi dal virus se poi ad ucciderci è la mancanza di disponibilità economica per sopravvivere? Siamo allo stremo», hanno dichiarato. Gli interventi economici previsti dal decreto Ristoro non bastano. «È necessario abbassare la pressione fiscale e non per un mese ma almeno per due anni», ha ribadito Marisa Tiberio, presidente di Confcommercio Chieti, ricordando che il prefetto Armando Forgione e il questore Annino Gargano hanno rilevato che i pubblici esercizi della provincia di Chieti hanno superato a pieni voti i controlli: «Allora», si è chiesta Tiberio perché a pagare siamo noi? C’è qualcosa che non torna».
Maria Grazia Franceschini, portavoce del Consorzio Vivere Vasto Marina, ha ricordato il dramma di fornitori e dipendenti: «Allo stato attuale penalizzare alcune categorie, a scapito di altre significa aver fallito tutti. Le attività commerciali sono tutte essenziali in un sistema economico sano. Dentro ogni attività ci sono sacrifici, famiglie persone e impegni che muovono fette di economia. Molti di noi, potrebbero non farcela. C’è grande amarezza e rammarico ma questa volta serviranno aiuti veri che possano garantire il pagamento dei singoli impegni che ciascuno di noi ha, fitti, stipendi, veri ed immediati, al personale ed a noi che sosteniamo le nostre famiglie con il nostro lavoro».
«Questo è un segnale forte. Tutti in piazza per le nostre imprese, il nostro lavoro», ha ribadito Simone Lembo di Fiep-Confesercenti.
Solidarietà ai commercianti è arrivata dalla Pro Loco “Città del Vasto” Aps: «Il decreto dà una brutta stoccata ai commercianti costretti a ridurre l’orario di attività o a non aprire il proprio esercizio a causa della nuova emergenza legata al coronavirus», annota la Pro Loco, «la nostra associazione che, tra i suoi tanti compiti, ha anche quello di collaborare e interagire per sostenere l’economia delle attività commerciali e turistiche della nostra città, esprime tutta la solidarietà agli esercenti che in questi mesi difficili hanno dato grande prova di senso civico e sono stati costretti ad investimenti straordinari imposti dai decreti governativi relativi all’emergenza sanitaria. Norme stringenti e protocolli di sicurezza che non sono neppure bastati per scongiurarne questa nuova situazione e che, ogni giorno di più, mettono in estrema difficoltà tutte le economie locali. Auguriamo ai commercianti, agli operatori turistici e della ristorazione, ai gestori di strutture ed a tutte le attività dei pubblici esercizi del territorio che sia manifestano da tre giorni pacificamente di essere ascoltati per andare avanti e sopravvivere a questa emergenza che sta mettendo tanti in ginocchio».