«I nuovi dirigenti a carico della Regione»

ATESSA. Esprime stupore il vicesindaco di Atessa, Vincenzo Pellegrini, verso alcune organizzazioni sindacali che «non difendono i lavoratori». La polemica nasce dalla presa di posizione di Sergio...

ATESSA. Esprime stupore il vicesindaco di Atessa, Vincenzo Pellegrini, verso alcune organizzazioni sindacali che «non difendono i lavoratori». La polemica nasce dalla presa di posizione di Sergio Zinni e Gabriele Martelli, rispettivamente segretario generale Cgil e Cisl funzione pubblica, contro la decisione dell’amministrazione comunale atessana di assumere una nuova figura dirigenziale. «Ciò comporterà maggiori spese per il bilancio comunale e nessun miglioramento dei servizi ai cittadini», affermano i due sindacalisti. La procedura di mobilità volontaria esterna attivata dal Comune di Atessa riguarda la ricollocazione del personale di ruolo dichiarato in esubero presso le soppresse Comunità montane abruzzesi. «È bene precisare che la mobilità in entrata presso il Comune riguarda una sola figura dirigenziale nell’area tecnica (settore lavori pubblici ed espropri) e non di più. Settore, peraltro, già gestito in forma associata, fino allo scorso 11 aprile, mediante convenzione con l’ex Comunità montana Medio-Sangro». Per il vicesindaco, oltre a quella che si è detta, non è prevista l’assunzione di altre figure dirigenziali. Non è il caso di stracciarsi le vesti per le maggiori spese «perché», precisa il vicesindaco Pellegrini, «gli oneri del personale che si assorbirà dalle soppresse Comunità montane sono a totale carico della Regione Abruzzo per tre anni». La spesa per il personale continuerà quindi a diminuire così come avvenuto in questi ultimi cinque anni. «L’amministrazione comunale ha pertanto svolto la propria azione nel pieno rispetto della legge. Non si nasconde un certo stupore», conclude Pellegrini, «nel costatare come i rappresentanti delle organizzazioni sindacali territoriali non abbiano compreso appieno le finalità dell’azione amministrativa attuata dall’ente, tesa non solo a garantire maggiore efficienza e professionalità alla propria struttura organizzativa ma anche a non disperdere personale di comprovata esperienza e competenza già dichiarato formalmente in esubero dai commissari liquidatori delle ex Comunità montane e quindi a rischio licenziamento».

Matteo Del Nobile