I sindaci davanti all’ex Asl «Penalizzati sulla sanità»
LANCIANO. Chiedono che la politica locale e nazionale torni a dare centralità al territorio del Sangro, penalizzato sulla sanità e dove importanti progetti, dal Campus dell’automotive al Parco della...
LANCIANO. Chiedono che la politica locale e nazionale torni a dare centralità al territorio del Sangro, penalizzato sulla sanità e dove importanti progetti, dal Campus dell’automotive al Parco della costa teatina, attendono di essere portati avanti. I sindaci del centrosinistra lanciano un ultimo appello in vista delle elezioni di domenica e lunedì. Per farlo scelgono un «luogo simbolo dello spoliamento subito da questo comprensorio»: la sede della ex Asl Lanciano-Vasto in via Spaventa. E la sanità è al primo posto delle preoccupazioni degli amministratori locali.
«L’Abruzzo giusto è quello dove il diritto alla salute è uguale per tutti», dice Antonio Innaurato, sindaco di Gessopalena, «vogliamo solo quello che ci spetta, ovvero i livelli essenziali di assistenza. Neanche questi vengono più garantiti, poiché la logica è rivolgersi fuori Asl. Per non parlare di quello che succede negli ambiti sociali, dove si vuole creare una macroarea che è pari a mezza provincia di Chieti, a scapito delle aree interne già penalizzate. Oggi», continua Innaurato, «ci ritroviamo nello stesso posto dove incontrammo il manager della Asl, Francesco Zavattaro, per parlare della collocazione del nuovo ospedale: doveva riconvocarci dopo 30 giorni, invece sono passati due anni».
Ci sono i sindaci Sergio De Luca (Casoli), Fausto Stante (Fossacesia), Camillo Di Giuseppe (Altino), Roberto Doris (Treglio), Rocco Di Battista (Frisa), Antonino Amorosi (Lama dei Peligni), il vicesindaco di Sant’Eusanio del Sangro, Vittorio De Titta, e l’assessore di Palena, Claudio D’Emilio. Per Lanciano c’è il vicesindaco Pino Valente che incalza: «Hanno toccato i livelli essenziali di assistenza, la sanità non è più al fianco dei cittadini. Da quattro anni illudono il territorio con la favoletta del nuovo ospedale e nel frattempo si taglia sull’esistente».
«L’assistenza territoriale doveva essere potenziata, invece le somme sono state decurtate», aggiunge Stante, componente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl, «con le liste di attesa lunghe il cittadino si rivolge al privato». La mobilità passiva, secondo la previsione per il 2012, ammonta a 91 milioni di euro in Abruzzo.
Per portare sul tavolo regionale e nazionale le questioni sanità e lavoro, con l’obiettivo del Campus automotive da realizzare, i sindaci di centrosinistra si affidano al capolista Pd alla Camera, Giovanni Legnini. «Il Sangro-Aventino, insieme al Vastese, è il territorio più industrializzato, che contribuisce maggiormente al Pil e alle esportazioni della regione, ma è anche il più penalizzato», afferma Legnini, «la battaglia di sindaci e amministratori non è di campanile».
Stefania Sorge
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