Ici, sentenza apre la pista a 500 ricorsi dei cittadini

Dalla Commissione tributaria primo sì a un’istanza che dà lo stop al Comune Tutto ruota sul nuovo piano regolatore per terreni che prima erano agricoli

ORTONA. La Commissione tributaria provinciale di Chieti, presieduta da Tullio Moffa, ha emesso una sentenza con la quale ha accolto il ricorso di un cittadino contro gli accertamenti Ici per gli anni 2008, 2009, 2010 relativi a terreni che da agricoli sono divenuti edificabili a seguito dell’adozione del nuovo piano regolatore generale, a firma della precedente amministrazione di centrodestra, che prima di finire il mandato è riuscita ad approvare lo strumento urbanistico.

Il “nocciolo” del ricorso è che nel 2012 il Tar Abruzzo ha annullato il Prg di Ortona privo della procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas). A quel punto la nuova amministrazione subentrata, quella attuale del sindaco Vincenzo D’Ottavio, ha mantenuto solamente il piano adottato del 2007, avviando il procedimento di revisione del Prg annullato, ma mantenendo anche l’imposizione fiscale dei tre anni: 2008, 2009 e 2010, prevedendo un rientro complessivo di circa 5.400.000 euro, cifra iscritta in bilancio. Una decisione dell’amministrazione alla quale hanno ricorso circa 500 cittadini-proprietari di terreni agricoli divenuti edificabili e che pare, ora, siano tornati agricoli. Sembra che una parte degli interessati, invece, non abbia ricorso, ma neanche pagato e sia in attesa dell’epilogo della vicenda.

Ci sono anche molti cittadini che, invece, hanno pagato l’Ici. Nella prima tranche di sentenze, circa una decina, il giudice ha dato ragione ai cittadini-contribuenti, ma forse è presto a cantare vittoria perché i pronunciamenti sono ancora tanti e ci potrebbero essere anche degli “stravolgimenti”. Ad annunciare il primo “blocco” di sentenze favorevoli per il contribuente, è il consigliere comunale di minoranza, Tommaso Cieri. «Vista la decisione della Commissione che accoglie il ricorso e annulla gli atti impugnati», dice Cieri, «un’amministrazione comunale seria che deve fare gli interessi dei cittadini, anche in presenza anche di una sola sentenza, dovrebbe cautelativamente sospendere l’efficacia di quei ruoli e, quindi, delle riscossioni Ici. Ho sempre sostenuto che l'annullamento del piano approvato comportasse a cascata anche l'annullamento del piano adottato, e quindi, il non più pagamento dell’Ici».

Lorenzo Seccia

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