Il brodetto di Soria al Salone del gusto

Jean Pierre, titolare di Cibo Matto, scelto a rappresentare i ristoratori vastesi a Torino

VASTO. Il brodetto alla vastese approda al Salone del gusto di Torino. Sarà Jean Pierre Soria, 37 anni, ristoratore locale, a rappresentare la città adriatica all’importante vetrina eno-gastronomica che si tiene nel capoluogo piemontese dal 25 al 29 Ottobre.

«È un grande onore essere stato scelto per rappresentare Vasto nello stand dell’Abruzzo», commenta Soria, titolare di Cibo Matto, ristorante del centro storico, «il brodetto è il piatto più rappresentativo della cucina vastese, un felice connubio tra la tradizione ortolana e quella marinara. Ho dei clienti che vengono dalla Puglia per gustarlo. La mia ricetta? Quella classica, naturalmente. Gli ingredienti fondamentali sono tre: il pomodoro rosso mezzotempo, il peperone verde e l’aglio. I pesci che si utilizzano sono quelli dei nostri fondali: scorfano, lucerna, tracina, sogliola, merluzzo, cozze, vongole e panocchie (termine vastese per indicare le cicale di mare, ndc). Il pesce non va sfilettato, ma cucinato con le teste», rimarca il giovane ristoratore che aveva 17 anni quando si è cimentato per la prima volta con il piatto tipico della tradizione vastese.

Una passione, la sua, che parte da lontano: il nonno era pescatore e aveva un trabocco a Casarza (località della scogliera) distrutto da una violenta mareggiata. Il padre, Mario, considerato pioniere della ristorazione vastese, è stato insignito nei mesi scorsi del premio “Brodetto e contorni”, iniziativa inserita a pieno titolo nel calendario delle manifestazioni estive.

Insomma, una tradizione di famiglia che Jean Pierre ha ereditato e che oggi porta avanti con passione contagiosa.

Su questo fa leva Slow Food che sabato organizza un laboratorio nel Salone del gusto di Torino. Protagonista dello stand dell’Abruzzo sarà il brodetto alla vastese preparato dal giovane ristoratore, il quale spera che la partecipazione all’iniziativa abbia un ritorno turistico per la città.

«Abbiamo scelto Jean Pierre perché rappresenta la continuità della tradizione vastese, di cui ha raccolto l’eredità», commenta il fiduciario dell’associazione, Raimondo Pascale, «il suo ristorante lavora sulle tipicità e sui prodotti locali e per questo è molto vicino alle idee di valorizzazione di Slow Food».

Anna Bontempo

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