Il manager Asl: il Renzetti sia un ospedale svizzero

Il direttore generale dell’azienda incontra primari, medici e caposala Sul nuovo presidio ribadisce che i fondi ci sono ma manca l’area per realizzarlo

LANCIANO. Presentazione di programmi volti a seguire il paziente dall’ingresso in ospedale alle dimissioni per migliorare la qualità dell’assistenza; risoluzione delle criticità del Renzetti; rassicurazioni sulla realizzazione del nuovo ospedale, sempre se si deciderà dove farlo. Sono i punti affrontati dal manager Asl, Francesco Zavattaro, con medici e caposala dell’ospedale frentano in un incontro avvenuto in città alcuni giorni fa. Nessuna parola, però, da parte del direttore, sul nuovo atto aziendale che, dai fatto, ratifica i tagli dei posti letto già previsti in passato, ma, gradita sorpresa, lascia la Stroke unit (reparto semi intensivo per la cura dell’ictus) al Renzetti, nonostante il commissario Gianni Chiodi, avesse destinato l’eccellenza frentana a Chieti.

L’incontro. Vedere Zavattaro al Renzetti è stata una sorpresa piacevole per molti medici. La sua visita è stata legata alla presentazione di alcuni progetti sull’assistenza sanitaria da parte del direttore del Servizio aziendale professioni sanitarie (Saps) Franco Giancristofaro. Tutti progetti volti alla necessità di migliorare la qualità dell’assistenza, partendo dall’accoglienza, fino alle dimissioni, passando per il progetto legato all’attivazione dell’assistenza tramite intensità di cura, alla continuità assistenziale dopo le dimissioni. «L’ospedale di Lanciano deve diventare come la Svizzera assistenziale», avrebbe detto il manager: una sorta di Eldorado dell’assistenza. E qui la presentazione di progetti per l’accoglienza, l’orientamento del paziente, da migliorare grazie a una nuova segnaletica (attualmente molti segnali all’interno del presidio sono rotti o mal posizionati), l’attivazione di aree chirurgiche e mediche per intensità di cure. Ossia prendere in considerazione la complessità clinica del paziente e il suo bisogno di cure per adeguarvi l’assistenza che deve essere continua, ad esempio, se l’intensità è alta, minore se è in fase di dimissione.

Il nuovo ospedale. Zavattaro ha anche toccato il tema della realizzazione del nuovo ospedale. Ha assicurato che ci sono i soldi per costruirlo, ma che manca l’area su cui realizzarlo. Più che mancare l’area, in realtà, manca l’accordo tra Asl e Comune su dove fare il presidio perché la Asl punta a un terreno a Sant’Onofrio, il Comune ha indicato l’area attuale o in alternativa Villa Martelli.

L’atto aziendale. Il manager non ha però illustrato ai medici il nuovo atto aziendale. «Più che un nuovo atto è un aggiornamento del precedente», commenta il sindaco di Fossacesia, Fausto Stante, membro del comitato ristretto, «gli intenti sono buoni perché c’è la volontà di spostare l’assistenza sul territorio ma in concreto non ci sono atti, come ad esempio un potenziamento dei distretti, che renderebbero l’intento concreto. Non ci sono nuovi servizi. Ci sono però anche notizie positive, come la permanenza della Stroke unit a Lanciano, che era stata cancellata dal commissario Chiodi». L’atto conferma quanto già previsto in passato, come la cancellazione della Neurotraumatologia e della Chirurgia maxillo-facciale che andranno a Chieti, anche se al momento continueranno a lavorare nel presidio della città. L’atto ratifica anche la fine delle unità complesse di Geriatria, Urologia, Medicina nucleare, Nefrologia e Dialisi. Indica come unità a valenza dipartimentale Dermatologia, Odontostomatologia e salva la Stroke unit.

Teresa Di Rocco

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