«Il Mario Negri come Abruzzo Engineering?»
Nasuti, ex presidente della commissione bilancio, attacca il centrosinistra: sul caso è calato il silenzio
SANTA MARIA IMBARO. L'istituto di ricerca farmacologica e di base Mario Negri Sud non diventi come Abruzzo Engineering, uno dei più grandi disastri a firma centrosinistra. É l'appello che Emilio Nasuti, ex presidente della commissione bilancio regionale e componente del consiglio di amministrazione del Negri Sud, rivolge al presidente della Regione Luciano D'Alfonso e alla sua giunta. «Negli ultimi 4 anni la Regione Abruzzo, a guida centrodestra, ha destinato all'Istituto Mario Negri Sud oltre 2 milioni di euro di contributi e siamo stati costantemente criticati e attaccati, soprattutto dai sindacati», rimarca Nasuti in una nota, «Oggi, dopo la vittoria del centrosinistra e le tante promesse della campagna elettorale, sulla crisi del centro di ricerca è calato misteriosamente il silenzio. Qualcuno, con una bacchetta magica, è riuscito a risolvere tutti i problemi?».
«Poco prima delle elezioni», riprende Nasuti, «avevamo proposto un piano per far partire il risanamento, su cui si è scatenato un duro attacco da parte dei sindacati. Avevamo ipotizzato la cassa integrazione per una parte dei dipendenti, così da non far aumentare i debiti dell'istituto, in gran parte rappresentati dagli oltre 300mila euro mensili per gli stipendi. In quel modo il Negri avrebbe avuto un po' di tempo per riorganizzare l'attività e individuare nuovi canali dove attingere i contributi. Quella proposta fu bocciata e, contemporaneamente, iniziarono le visite dei candidati del centrosinistra, che promisero nuove soluzioni. Nel frattempo sono passati altri 2 mesi e la massa debitoria della Fondazione è ulteriormente aumentata, così come il numero di stipendi non pagati al personale».
Nasuti rivendica i contributi erogati all'istituto, ma anche l'impegno che l'ex amministrazione regionale ha profuso nella vicenda.
«Basti pensare al nostro impegno per arrivare alla trasformazione del vecchio Consorzio in Fondazione», continua, «non dimentichiamo che il 75 per cento delle quote del Consorzio è stato detenuto per quasi 25 anni dall'Istituto Mario Negri di Milano, che non mi pare abbia mostrato volontà per salvare i laboratori abruzzesi, preferendo lo spostamento di numerosi progetti nella sede centrale e favorendo così la fuga dei ricercatori». «La Giunta Chiodi e il sottoscritto», conclude Nasuti, «hanno cercato in tutti i modi di invertire questa tendenza, arrivando alla costituzione della Fondazione. Certo i nostri sforzi non sono bastati a risollevare le sorti del Negri Sud, ma erano state gettate le basi per il risanamento. Ora tocca ai nuovi amministratori, nella speranza che non disperdano gli sforzi fin qui fatti».
Nei giorni scorsi i ricercatori del centro ricerche avevano scritto un appello alla Regione affinché si mettesse mano ad una crisi gravissima che rischia di polverizzare anni di studio, ricerca, pubblicazioni e decine di posti di lavoro. (d.d.l.)
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