«Il Parco può fermare Ombrina»

26 Giugno 2013

Febbo e Giuliante fiduciosi sulla perimetrazione dell’area della costa teatina

PESCARA. Velocizzare l'iter della costituzione del Parco nazionale della Costa Teatina, la cui nascita consentirebbe di bloccare il progetto petrolifero “Ombrina Mare”.

L'idea è degli assessori regionali Mauro Febbo (presidente del coordinamento per l'istituzione del Parco) e Gianfranco Giuliante, i quali escludono che il 30 giugno arrivi un commissario ad acta e sottolineano come il Parco e Ombrina siano due realtà inconciliabili. Ricordando l'iter piuttosto turbolento, gli assessori sottolineano di non aver mai detto 'no' alla costituzione del Parco.

«Avevamo detto no al Parco fatto in quel modo», spiegano Febbo e Giuliante, «con dimensioni così estese e tanti vincoli. Siamo disponibili a rivedere la perimetrazione: un Parco più piccolo, che coinvolga i Comuni che realmente lo vogliono». Il tutto eliminando i «grandi vincoli che gravano su un territorio fortemente antropizzato». Cauti, ma ottimisti, gli assessori, sui tempi: «Siamo convinti che il Parco», affermano, «in un tempo relativamente breve, e molto dipenderà dagli enti locali, potrà avere un suo compimento». Parlando, tra l'altro, di «un'ampia apertura da parte del Ministero sulla nostra posizione», gli esponenti della Giunta regionale si dicono convinti che «nel giro di qualche mese si troverà una soluzione che bilancerà le richieste del territorio, le esigenze della Regione Abruzzo e quelle del Ministero. C'è un incontro di volontà comuni», sottolineano, «che deve solo essere perfezionato. Abbiamo accelerato il coinvolgimento ed entro il 2013 saremo in grado di definire tutto quanto».

Secondo Febbo e Giuliante, dunque, in Abruzzo, considerando la «unanime contrarietà», non c'è posto per Ombrina Mare, progetto che «snaturerebbe le caratteristiche di un territorio da sempre vocato all'agricoltura e al turismo». Gli assessori, in tal senso, chiedono l'aiuto dei parlamentari abruzzesi, «per un emendamento in grado di bloccare definitivamente Ombrina».

Lorenzo Dolce

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