Il quartiere si autotassa per la sicurezza stradale

Il sindaco di Gissi a capo del comitato: «I dissuasori di velocità li compriamo noi Ma poi recupereremo i soldi tagliando i conti dell’Imu e della tariffa sui rifiuti»

VASTO. Il quartiere di Sant’Antonio Abate è pronto ad autotassarsi pur di ottenere la messa in sicurezza delle strade. Il sindaco di Gissi, Nicola Marisi, che abita a poche centinaia di metri dall’incrocio per San Lorenzo, teatro di gravi incidenti - l’ultimo si è verificato tre giorni fa - ha deciso di mettersi a capo del comitato di residenti che da anni aspettano rotatorie e dissuasori di velocità. «Se entro metà settembre, periodo in cui riaprirà la scuola del quartiere intitolata peraltro al povero Sandro Smerilli, morto in un incidente avvenuto all’incrocio fra via Cardone, via Sant’Antonio Abate e via per San Lorenzo, il Comune non avrà sistemato almeno dei dissuasori su via Sant’Antonio Abate, saranno i cittadini a comprarli», annuncia Marisi al collega di Vasto, Luciano Lapenna. «Le somme versate saranno recuperate detraendo il loro corrispettivo dai versamenti di Imu e Tarsu», specifica il sindaco di Gissi. «Forse così facendo il sindaco di Vasto si accorgerà che questo quartiere appartiene alla sua città e oltre al versamento delle tasse i residenti hanno diritto ai servizi, a strade sicure e controlli da parte della polizia municipale. Esattamente come avviene in piazza Rossetti», dichiara Marisi.

L’esponente politico non nasconde di essere infuriato anche con la Provincia. «Da anni noi residenti veniamo illusi con promesse mendaci dal Comune e dalla Provincia. Sant’Antonio Abate a questo punto ricorre al fai da te», afferma Marisi forte dell’appoggio di centinaia di residenti. Gli stessi che ad aprile 2007 consegnarono a Lapenna una petizione con cui chiedevano la messa in sicurezza della strada all’incrocio con via San Lorenzo, teatro il 9 aprile 2007 di un incidente mortale. Due anni dopo venne presentato una seconda petizione al comando della polizia municipale. Nel 2011 le petizioni divennero tre. Il documento fu consegnato al presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, dal momento che una delle strade che confluisce nell’incrocio è provinciale. Il 21 giugno 2011 Di Giuseppantonio annunciò la realizzazione della rotonda prima della fine dell’estate. Per permettere la ricostruzione dell’opera il Consorzio di bonifica sud consegnò all’ente la parte di terreno che gli apparteneva. «La rotonda non è stata neppure disegnata con un gessetto sull’asfalto», protestano i residenti disposti ad accontentarsi di dissuasori e rallentatori.

La stessa cosa vale per via Sant’Antonio Abate. «Uscire di casa è una impresa. Auto e moto sfrecciano sulla strada come se fosse una pista. Prima che accada una disgrazia, avvierò una raccolta di fondi destinati alla sicurezza stradale. Il corrispettivo della spesa sarà detratto dai versamenti Imu e Tarsu fino a copertura dell’esborso», ripete Marisi.

Paola Calvano

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