«Il salasso dell’Imu? Non ci sono i soldi per pagare i mutui»

L’assessore Di Campli replica all’Udc sui debiti delle famiglie «Agevolazioni impossibili per le finanze del Comune»

LANCIANO. «Agevolazioni ulteriori e differenziazioni delle aliquote Imu sarebbero state possibili se la situazione finanziaria del Comune l’avesse permesso. Oggi paghiamo anni di immobilismo». L’assessore alle finanze, Valentino Di Campli (Pd), non ci sta a subire l’attacco, che definisce «strumentale», dell’Udc.

All’indomani del pagamento dell’ultima rata dell’imposta sulla casa, un salasso per molte famiglie lancianesi, i consiglieri di opposizione avevano attaccato l’amministrazione Pupillo «sorda agli appelli a tagliare le spese superflue e abbassare le aliquote Imu». L’assessore Di Campli ribatte numeri alla mano.

«A oggi il Comune ha incassato la metà delle entrate previste quest’anno», spiega, «6 milioni e mezzo contro gli oltre 13 milioni preventivati. Attualmente in cassa non ci sono i soldi neanche per pagare i mutui. L’Imu non l’ha inventata il Comune, ma il precedente governo Berlusconi, e gran parte degli importi, in modo diretto e indiretto, vanno a finire nelle casse dello Stato».

Secondo le previsioni, dall’imposta municipale unica il Comune incasserà circa 9 milioni di euro. «Ma ad oggi il governo ci ha trasferito solo poche centinaia di euro», rimarca Di Campli, «la cifra non inganni: compensa i tagli ai trasferimenti statali. Nel giro di due anni i contributi erariali sono passati da 9 milioni di euro a poco più di quattro milioni. E ai tagli si aggiungono le maggiori spese per l’energia, perché negli anni non si è investito in fonti alternative, e le minori entrate dall’ecoristoro, circa un milione, e dai fondi regionali per il sociale».

Le entrate dall’Imu, poi, non sono certe: in tanti, infatti, non sono riusciti a versare il saldo di dicembre: potranno ricorrere al “ravvedimento operoso” pagando una sanzione nei prossimi mesi. Altri hanno dovuto ricorrere a prestiti o all’aiuto di familiari per far fronte all’esoso pagamento. Soprattutto i proprietari dei terreni diventati edificabili con il nuovo piano regolatore, per i quali l’Imu si è sommata all’Ici arretrata dal 2009.

«Non scopriamo adesso queste difficoltà», dice Di Campli, «non va bene, non ci piace, ma non si sarebbe dovuto arrivare a questa situazione. Lanciano oggi è più in difficoltà di altri comuni, ma questo è il risultato di un lungo periodo d’immobilismo: la fuga ogni anno di abitanti verso i comuni della cinta, dove si è costruito ex novo, mentre in città rimanevano le case vecchie che hanno abbassato le rendite catastali. Tutto questo porta oggi ad aliquote più alte (5 per mille sulla prima casa, 10,6 per gli altri fabbricati, ndc) che altrove. L’Udc accusa l’amministrazione di non essere equa, ma abbiamo mantenuto e potenziato i servizi sociali e quelli per l’istruzione».

A gennaio si abbatterà sui lancianesi anche la tassa sui rifiuti maggiorata del 50%: «Resta comunque più bassa di altri comuni», replica Di Campli, «purtroppo quando ci si trova sull’orlo di un precipizio bisogna prima cercare di non caderci dentro. Poi si pensa alla risalita».

Stefania Sorge

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