fabbrica occupata

Il senatore Legnini alla Sixty: «Non bisogna arrendersi»

CHIETI. Si danno il cambio per tre turni giornalieri i cento dipendenti Sixty che da mercoledì occupano la hall della sede di via Piaggio. Preparati per affrontare la notte e la noia, non hanno...

CHIETI. Si danno il cambio per tre turni giornalieri i cento dipendenti Sixty che da mercoledì occupano la hall della sede di via Piaggio. Preparati per affrontare la notte e la noia, non hanno intenzione di andarsene almeno fino a lunedì, quando a Roma ci sarà il quarto tavolo ministeriale, da cui sperano di ottenere una risposta concreta. «L’interlocutore non è più credibile», si sfoga Marino D’Andrea, Rsu Cgil, «e abbiamo poche speranze. Ma anche se lunedì togliamo le tende la protesta continuerà in altre forme». Nel primo pomeriggio di ieri i dipendenti Sixty hanno ricevuto la visita del senatore Giovanni Legnini. Una chiacchierata informale, per raccogliere gli sfoghi dei lavoratori e ribadire il suo impegno: «Io non mi rassegno», li ha salutati. Lunedì Legnini parteciperà al tavolo presso la sede del ministero dello Sviluppo economico. «Finora la nuova proprietà non ha scoperto le carte», dice, «ho provato a parlarci, ma senza successo. O presentano un soggetto più serio e sostanzioso di quello della riunione scorsa», prosegue, «o lasciano che questo stabilimento si renda disponibile a nuove iniziative produttive. Non si può perdere una risorsa come questa, in termini di marchio e di professionalità». Nell’ultimo confronto al ministero il fondo panasiatico Crescent Hyde Park, che ha rilevato il marchio Sixty, ha proposto di cedere un ramo d’azienda con la creazione di una Newco con circa 50 persone. Non si sa con quali mansioni, ma è certo che gli altri, circa 600 in tutta Italia, resterebbero a casa. «Non dobbiamo arrenderci», incoraggia il senatore Legnini, «dobbiamo essere combattivi per riconquistare tutto ciò che è riconquistabile in termini di occupazione». (f.r)

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