La sede dell'università telematica Leonardo da Vinci a Torrevecchia Teatina

CHIETI

Inchiesta Unidav, cinque ore di interrogatori 

Si indaga su soldi spariti e turbativa d’asta alla da Vinci: in procura la fondatrice slovacca del partner dell’ateneo telematico

CHIETI. Oltre cinque ore di interrogatorio ieri in Procura per i vertici Sevs, l’università slovacca che possiede la maggioranza delle quote del Cda dell’ateneo telematico Leonardo da Vinci.
Alle 12,30 sono arrivati in Procura la fondatrice della Sevs Heidy Schwarczova, cugina dell’ex presidente slovacco Rudolf Schuster che nel 2016 tenne a battesimo l’arrivo della Sevs nel Cda Unidav. Insieme a lei c’erano il figlio Boris Schwarcz, il rettore Sevs Josef Mindas e il docente Sevs Alessandro Arioli. Ad attenderli c’era il sostituto procuratore Giancarlo Ciani che due giorni fa ha ordinato perquisizioni e sequestri nella sede Unidav a Torrevecchia Teatina e in quella della Fondazione d’Annunzio (che ha creato la telematica per conto della d’Annunzio). Il giorno prima la polizia giudiziaria era stata a controllare i conti Unidav nella sede della filiale teatina della Bper. L’indagine sarebbe partita nei confronti di due persone per appropriazione indebita. Dai conti Unidav sarebbero spariti 700mila euro in un caso e altri 300mila in un altro. Gli indagati sarebbero un componente del consiglio d’amministrazione Unidav e un’ex funzionario dell’ateneo. Un altro filone dell’inchiesta riguarda, invece, una presunta turbativa d’asta inerente al contratto di partenariato stipulato dalla Fondazione d’Annunzio con la Sevs, nonché al bando di gara del 6 novembre 2015 e a tutta la documentazione inerente. Il pm ha intenzione di ricostruire le vicende che riguardano il contratto di partenariato e di individuare i soggetti che hanno interloquito in relazione ad esso.
Ciani ha ascoltato solo due delle quattro persone arrivate in Procura. Dalle 12,30 alle 14 ha sentito la Schwarczova avvalendosi di un interprete, poi fino a poco prima delle 18 ha ascoltato il professor Arioli.
Dopo il lungo interrogatorio, il gruppo ha raggiunto la sede Unidav a Torrevecchia Teatina. Ad attenderli c’era il professor Antonio Cilli, membro del Consiglio d’amministrazione appena restaurato per ordine del giudice civile Nicola Valletta che ha accolto il ricorso d’urgenza presentato per far sì che tornasse al potere il Cda esautorato dalla Sevs nel Cda del 19 luglio scorso. Il terremoto Unidav è partito proprio con quel Consiglio d’amministrazione Sevs presieduto da Lorenza Zampedri che ha sfiduciato 9 consiglieri d’amministrazione Unidav (tutti quelli di nomina Sevs), rinominandone 5 nuovi e facendo fuori quasi tutti quelli che in un burrascoso consiglio d’amministrazione Unidav, lo scorso 4 luglio, l’avevano messa in minoranza, con il benestare del rettore Franco Cuccurullo e del nuovo direttore generale Alberto Rimicci, che da qualche mese ha preso il posto dell’ex dg Fausto Gennuso.
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