Inquilini case Ater: quei posti-auto non sono abusivi

Dopo lo smantellamento, le famiglie sostengono di aver avuto l’ok dell’ente nel 2006, ma la sanatoria non fu fatta

ORTONA. «Non ci sentiamo assolutamente degli abusivi». Così rispondono alcuni assegnatari degli alloggi di una palazzina di edilizia popolare nel quartiere San Giuseppe che si sono visti rimuovere, recentemente, dall'Ater, proprietario dell'immobile, alcuni parcheggi creati dagli stessi nella parte retrostante l'edificio. Gli assegnatari chiariscono la loro posizione, raccontando la storia dei parcheggi che risale ad alcuni anni fa. «Considerando che nell'area di sosta c'era breccia che favoriva l'accumularsi di sporcizia», ricordano, «nel 2006, alcuni di noi hanno deciso di creare dei parcheggi più dignitosi con una gettata di cemento sull'area Ater adibita alla sosta. Abbiamo messo anche dei cartelli: proprietà Ater perché ritenevamo e riteniamo che i posti auto siano di pertinenza del nostro stabile. Per alcuni anni tutto bene», continuano, «poi nel febbraio 2012 l'Ater ci ha mandato a chiamare e c'è stato un incontro su questa questione. Sul verbale ancora in nostro possesso c'è scritto: ogni condomino ha un posto auto. Detto questo, noi sollecitiamo da tempo l'Ater a fare la sanatoria, ma questa non è mai avvenuta».

Il 26 settembre scorso, l'Ater provvede, di concerto con il Comune di Ortona, alla rimozione dei massetti di cemento che sono stati realizzati da alcuni assegnatari rimuovendo i cordoli dei marciapiedi esistenti, al fine di ottenere parcheggi personali per le proprie autovetture. «La proprietà delle case popolari», aveva detto il direttore dell'Ater Chieti, Domenico Recchione, «è di tutti e non solo di chi le abita in quel momento ed il sacrosanto diritto alla casa non dà, però, diritto anche al posto auto. L’Ater ed il Comune hanno voluto ristabilire un stato di ordine e legalità perché non è possibile abitare in pieno centro, pagando un affitto mensile di 12.91 euro, e pretendere di avere anche un posto esclusivo per l’automobile».

Non sono di questo avviso gli interessati che rigettano il fatto «di essere abusivi. Si sentono, invece, autorizzati ad avere un proprio posto auto, facendo riferimento al verbale di quell'incontro del 23 febbraio 2012. Anzi sottolineano di aver portato una miglioria all'area che ora non c'è più».

Nell'area parking della casa popolare, al posto del cemento è stata rimessa la brecciolina. «Ci siamo rivolti a un avvocato perché protestiamo contro questo provvedimento a nostro parere ingiusto», concludono gli assegnatari. L'Ater porrà fine ad altre situazioni simili sempre nel quartiere San Giuseppe, mentre l'amministrazione comunale ha reso noto che in un anno e mezzo ha recuperato 11 immobili di edilizia popolare subito riassegnati secondo la graduatoria vigente.

Lorenzo Seccia

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