CHIETI

Interdittive antimafia per 5 società in provincia Chieti

Adottate 5 interdittive antimafia. Riscontrati reati vari, gruppi riconducibili a esponenti dei clan pugliesi.
 

CHIETI. Cinque interdittive antimafia sono state adottate dal prefetto di Chieti Mario Della Cioppa, e sono state notificate a una ditta e quattro società operanti in provincia di Chieti. Si tratta di una ditta che si occupa della concessione di terreni agricoli e zootecnici demaniali che ricadono nel sostegno della politica agricola comune o terreni agricoli a qualunque titolo acquisiti, che fruiscono di fondi europei per la quale, fa sapere la Prefettura, sono stati rilevati collegamenti con soggetti che gravitano attorno a gruppi malavitosi del Gargano, già coinvolti in operazioni antimafia condotte in provincia di Foggia e che hanno colpito elementi di spicco della criminalità sanseverese e garganica, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere armata di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, omicidi ed estorsione, ed aventi comunque un ruolo di rilievo in quanto segmento di raccordo tra diverse organizzazioni mafiose attive nella provincia di Foggia ovvero Società foggiana, criminalità organizzata sanseverese e mafia garganica.

E ancora, di una società di Vasto la cui attività prevalente è il commercio al dettaglio e all'ingrosso di autovetture e autoveicoli leggeri, i cui soci hanno un articolato e rilevante quadro di precedenti penali e di polizia, e risultano strettamente connessi ad associazioni delinquenziali, operative anche fuori Abruzzo, con vicinanza e relazioni personali con appartenenti a gruppi criminali pugliesi, di una società di Atessa, attiva nel settore della commercializzazione di prodotti lattiero caseari, già recentemente destinataria di un provvedimento di sequestro preventivo della totalità delle quote sociali, emesso dal Gip Tribunale di L'Aquila, nell'ambito di indagini sull'usura oltre alle condanne definitive, e misure di prevenzione personale emesse da Tribunali extra abruzzesi, per bancarotta fraudolenta riportate da alcuni soci.

E di due società con sede a San Salvo, che si occupano del montaggio di capannoni, uso industriali e lavori di edilizia in generale, e che fanno capo a due fratelli albanesi, condannati per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze
stupefacenti oltre alla detenzione illecita di sostanze stupefacenti in concorso, e destinatari di interdizione perpetua
dai pubblici uffici, oltre a precedenti penali e di polizia connessi anche alla violazione delle disposizioni sul controllo
delle armi, detenzione e porto illegale delle stesse, dai quali emerge un profilo criminale di spessore di entrambi gli
interessati, ulteriormente risaltato dalla interconnessione relazionale e la comprovata vicinanza dei medesimi a soggetti
appartenenti a gruppi criminali pugliesi."  

Si tratta di un alto numero di provvedimenti cautelari e preventivi emessi, quasi contestualmente, dalla Prefettura di Chieti a seguito di un'imponente attività di accertamento, durata pochi mesi e che ha interessato il territorio della provincia, la cui conduzione era stata preannunciata dal prefetto Della Cioppa all'atto del proprio insediamento, esattamente un anno fa - si legge fra l'altro in una nota della Prefettura di Chieti. Queste misure rappresentano un importante risultato raggiunto dalla Prefettura e dalle Forze di Polizia e fungono da monito alla criminalità di ogni tipo, quale dimostrazione e prova dell'attenzione che la Prefettura- Ufficio Territoriale di Governo della Provincia di Chieti e le Forze di Polizia, coordinate fra loro, riservano a questa attività preventiva, per assicurare la tutela della collettività e preservare il tessuto imprenditoriale
provinciale, bloccando ogni tentativo di infiltrazione criminale. Per tale specifico scopo, difatti, è stato costituito a gennaio 2023, con decreto del prefettizio, un Gruppo di Lavoro, denominato "Task Force di Analisi sulle infiltrazioni criminali nel tessuto socio economico della Provincia di Chieti", composto dai referenti qualificati delle Forze di Polizia, designati dal Questore e dai Comandanti Provinciali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza".