L’invito di Bozza: sciogliere il consiglio e tornare al voto

LANCIANO. «Il sindaco faccia una verifica seria nella giunta, altrimenti l’unica possibile è quella del voto dei cittadini». Il gruppo consiliare “Con Bozza sindaco” lancia un monito a Mario Pupillo,...

LANCIANO. «Il sindaco faccia una verifica seria nella giunta, altrimenti l’unica possibile è quella del voto dei cittadini». Il gruppo consiliare “Con Bozza sindaco” lancia un monito a Mario Pupillo, alle prese in questi giorni con la prima vera crisi amministrativa da quando, nel 2011, la coalizione ha conquistato Palazzo di città. Il gruppo dell’ex candidato sindaco del centrodestra, Ermando Bozza, esce allo scoperto per chiarire la propria posizione in seguito alle voci di presunti accordi sottobanco o coinvolgimenti che avrebbero portato l’opposizione a fare da stampella alla «fragile maggioranza» di centrosinistra.

«Non ci sono stati contatti, ma ci teniamo a fugare ogni dubbio», precisa Bozza, affiancato dai consiglieri Eugenio D’Ovidio e Tonia Paolucci, «fin dal 2011, all’indomani della sconfitta elettorale, abbiamo fatto un’opposizione diversa, costruttiva, per dare un contributo in un momento di crisi difficile. Quell’anno è stato votato il bilancio di previsione all’unanimità, mai successo prima. In realtà era solo una manovra per superare problemi che c’erano in maggioranza», nota l’esponente di minoranza, «da allora per noi non è stato più possibile costruire niente. Non si può, come fa il Pd oggi, chiamarci in causa quando le cose non vanno. «L’epilogo di questi giorni per noi era scontato», afferma Bozza, «da quando è emerso il patto preelettorale della triade è stato chiaro che non si era trattato di un apparentamento sui programmi. Adesso sono emersi problemi seri, che richiedono risposte serie. Non vorremmo vedere il solito valzer delle poltrone: se Pupillo vuol ridare impeto, impulso e continuità alla coalizione deve rivedere il programma di governo e fare una verifica vera. Chi dice “il sindaco sono io” non si fa imporre il rimpasto, ma lo fa dopo una verifica seria, ormai necessaria. Se così non sarà, meglio far giudicare l’effettiva bontà dell’amministrazione ai cittadini con il voto. La città non può soffrire a lungo queste crisi».

L’accordo preelettorale sugli incarichi nello stile della vecchia politica, il polo civico annunciato in campagna elettorale e mai decollato, i proclami sul taglio di 9 milioni di euro in tre anni nei trasferimenti statali (per il gruppo, complessivamente, sarebbero inferiori): sono tanti i temi su cui la maggioranza deve fare chiarezza secondo il gruppo di opposizione.

Stefania Sorge

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