La Honda a pieno regime: si riparte da 80mila moto 

Atessa. Verso la chiusura l’anno fiscale giapponese del colosso delle due ruote Flaminio (Uilm): «Segnali di ripresa fiduciosi, speriamo che i posti si stabilizzino» 

ATESSA. Con la pausa lavorativa dello stabilimento per le festività natalizie si chiude in sostanza anche l'anno fiscale giapponese della Honda, il colosso dei motori che ad Atessa realizza due ruote nell’unico stabilimento europeo del prestigioso marchio nipponico. Il nuovo anno fiscale ricomincerà a marzo, ma già da gennaio lo stabilimento sarà impegnato a pieno regime con produzione e forza operaia.
Il fermo produttivo per le ferie di Natale è previsto dal 23 dicembre al 7 gennaio. Quest’anno, nonostante il Covid-19 che ha rallentato fino a bloccare del tutto la produzione, si sono prodotte 110mila moto. Un buon risultato in un annus horribilis che però ha riservato belle sorprese al comparto delle due ruote, forse proprio in seguito all’incertezza degli spostamenti su mezzi pubblici nelle medie e grandi città. La produzione ripartirà con una previsione di vendita di 80mila pezzi, per poi eventualmente rispondere a maggiori esigenze di mercato.
Lo stabilimento impiegherà 900 dipendenti sui circa 400 che restavano in fabbrica nel periodo di bassa stagione (circa tre mesi). Dal 7 gennaio torneranno i contratti dei mini-turno (contratti temporanei per coprire l’orario di lavoro 17-22) e dei lavoratori stagionali (dipendenti con contratto a tempo determinato chiamati soltanto nei periodi di alta stagione).
Alla Honda di Atessa cresce anche l’impegno produttivo dal momento che lo stabilimento è impegnato nello sviluppo e nella produzione di nuovi modelli come tutta la linea dello scooter leader di mercato, lo Sh, che sarà disponibile nelle versioni 125, 150 e nuovo motore da 350 cc che andrà a equipaggiare anche il nuovo Forza. Tutti i motori saranno “Euro 5”. La casa madre ha scelto di anticipare la normativa di riferimento sulle emissioni inquinanti e si spera che questa sarà una strategia vincente sul mercato.
E si accende anche la speranza di tornare ai motori del glorioso passato Honda. Lo stabilimento infatti sta realizzando alcuni modelli per il mercato europeo di un nuovo 125 con le marce, il Cbf 125. Un modello che si faceva in India, ma che ha trovato un discreto mercato anche in Europa. «Siamo fiduciosi per questi segnali di ripresa», commenta Francesco Flaminio, rsu Uilm, «auspichiamo che il mercato tiri ancora in modo da consentire all’azienda di stabilizzare i posti di lavoro in un territorio e in uno stabilimento che in questi anni hanno dato il massimo sia in termini di impegno della forza lavoro, che di produttività e qualità delle produzioni. Nonostante il Covid quest'anno abbiamo anche effettuato delle giornate di straordinario per rispondere alle richieste che non sono mancate».
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