Ortona

Ortona, lutto cittadino per l’ultimo saluto a Sara e al suo bimbo. In cielo palloncini bianchi / VIDEO

foto di Antonio Di Carlo

29 Luglio 2025

Nel pomeriggio i funerali di Sara Turzo, la 33enne ortonese con il bimbo in grembo morta in un incidente in Puglia. Intanto, il conducente del van che ha travolto l’auto della giovane avvocata è sotto inchiesta per omicidio stradale

ORTONA. Si sono svolti oggi pomeriggio i funerali di Sara Turzo, la donna di 33 anni incinta al sesto mese che, nella notte tra sabato e domenica scorsi, è morta sul colpo in provincia di Bari dopo l’impatto tra una Fiat Punto, su cui viaggiava con altre due persone, e un van Mercedes Vito, un Ncc utilizzato per corse Uber e intestato a una società di Terlizzi, a bordo del quale c’era una famiglia di turisti ucraini. Le esequie si sono tenute nella chiesa di San Gabriele dell’Addolorata, nel quartiere Fontegrande, dove l’avvocata ortonese abitava in via Nino Baccile. 

Presente anche il sindaco Angelo Di Nardo, con il gonfalone del Comune. Una funzione composta e partecipata, tante lacrime e commozione: al termine sono stati liberati in cielo i palloncini bianchi, tra gli applausi dei numerosi presenti. Va infatti ricordato che nell’incidente ha perso la vita anche il bambino che Sara aspettava. La 33enne lascia la madre Anna e il padre Pino, nonché il fratello Marco e il compagno Fabio, i nonni e altri parenti. “Addio Sara, ci mancherai, ci mancherà il tuo sorriso”, hanno esclamato in molti. Proclamato il lutto cittadino a Ortona e osservato un minuto di raccoglimento prima della cerimonia.

Intanto il 59enne alla guida del van che ha travolto l’auto di Sara è stato iscritto nel registro degli indagati. Un atto dovuto, dal momento che la procura di Bari ha aperto un fascicolo per verificare le ipotesi di omicidio stradale e lesioni multiple colpose. Le indagini, affidate ai carabinieri della tenenza di Mola e della stazione di Polignano a Mare, dovranno chiarire dinamica e cause del tragico incidente. Entrambe le vetture coinvolte sono già state poste sotto sequestro.

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