«La mia gamba senza riabilitazione»

Guardiagrele, denuncia-choc di Primavera: la Asl mi dà solo l’Adi 3 ore a settimana

GUARDIAGRELE. Anziché l’attesa assegnazione a una struttura specializzata in riabilitazione, gli hanno concesso l’assistenza domiciliare con una fisioterapista in servizio tre ore alla settimana per un mese a partire da ieri. Dopo il drammatico incidente della motozappa che ha rischiato di fargli perdere una gamba, Gino Primavera sbotta sul trattamento post-ospedaliero che gli hanno riservato.

«Ho chiesto di svolgere la riabilitazione, una parte delicata e fondamentale del mio decorso, a mio parere l’unica strada per consentirmi di riacquistare l’uso dell’arto recuperato dopo quello che mi è accaduto, e invece la Asl di Chieti mi risponde che per il mio caso è sufficiente l’intervento di una fisioterapista a casa in regime di Adi, assistenza domiciliare integrata».

Sostenuto nella sua pagina di Facebook da centinaia tra amici, addetti ai lavori nel mondo dell’enogastronomia e ex alunni ai tempi della docenza all’alberghiero di Villa Santa Maria, l’agronomo e oggi ristoratore polemizza con l’Azienda sanitaria teatina. «Sono tornato in piedi senza alcun aiuto, finora, della Asl che mi ha negato la terapia intensiva», spiega, «ma anche un cieco vede in questo un atto “palliativo”. Ovviamente», precisa Primavera, «non parlo del personale e dei medici dell’Asl, a mio parere encomiabili. Mi riferisco invece ai burocrati che da una scrivania presumono di fare diagnosi a distanza».

Primavera fu vittima a metà marzo di un incidente nella serra annessa all’orto di casa. La sua motozappa, fuori controllo, lo investì tranciando gran parte di una coscia. Al Clinicizzato fu operato d’urgenza in un complesso e lungo intervento di chirurgia vascolare. «Sono fortunato», spiega, «perché ho una polizza e posso curarmi privatamente, ma mi metto nei panni di chi non lo può fare». (f.b.)

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