La Passione madre di tutte le arti

16 Aprile 2014

Stasera la rappresentazione affidata alla regia di Angelucci Marino

GESSOPALENA. La Passione del Mercoledì santo raggiunge stasera la sua 33ª edizione, a cadenza biennale, presentando, come sempre, novità nella sua tradizione. Il lavoro è stato affidato dalla Pro loco al regista lancianese Stefano Angelucci Marino, che metterà in scena i canonici Sinedrio, Orto degli Ulivi, Pretorio, Erode, Disperazione di Giuda (scritta 45 anni fa da Gigetto Tozzi, scomparso alcuni mesi fa) e Golgota. La novità, secondo lo stesso Angelucci, sta nel «ripristinare la narrazione d’epoca, essenziale, puntando sulla forza degli attori. Poiché la Passione», continua Angelucci, «è per i gessani la madre di tutte le arti, che li coinvolge in recitazione, musica, canti e danza».

L’elemento essenziale di questa edizione è la violenza, scaturita dal pregiudizio dei sacerdoti verso il predicatore nazareno soprannominato il “bestemmiatore”, che con i suoi discorsi rischia di mettere in crisi il sistema vigente. Perciò niente “belle figurine”, come si vedono in tante sacre rappresentazioni di questi giorni, ma crudezza delle azioni e nudità delle scene, prive di qualsiasi abbellimento. Due luoghi di azioni: il sagrato della chiesa e un palco nel centro della piazza, dove un coro sottolinea le azioni essenziali della rappresentazione: la cattura, che causa una vera colluttazione, la flagellazione, e la condanna. Nel paese vecchio, lungo la Via Crucis, ci sarà un “Borgo vivente” allestito con i bambini, e infine la Crocifissione (con il lamento della Madonna e il canto “Spine di Rovo”), che mette fine alla Sacra Rappresentazione, senza più la Resurrezione.

Gino Melchiorre

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