La Provincia tassa gli sportivi

5 Febbraio 2015

Delibera dell’ex presidente: per l’uso delle palestre delle scuole chieste 4,30 euro l’ora alle società

CHIETI. É stato proprio un brutto regalo d’addio quello fatto dall’ex presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, alle società sportive che utilizzano, a pagamento e fuori dall’orario scolastico, le palestre degli istituti superiori di pertinenza dell’Amministrazione provinciale. Per effetto di una determina dell’estate scorsa, firmata poco prima di Ferragosto, quando l’attenzione sui fatti della pubblica amministrazione scende sensibilmente di livello, la Provincia farà pagare alle associazioni private una tariffa di 4,30 euro per l’uso del riscaldamento. Una retta che alle associazioni è sembrata, oltre che ingiusta, davvero impossibile da sopportare, tenuto conto che la maggior parte fa molta fatica a portare avanti le proprie attività, con bilanci risicatissimi e costi sempre più alti ai quali far fronte. La motivazione che ha indotto la Provincia a “modificare lo schema di convenzione relativo all’uso delle palestre degli istituti scolastici superiori da parte di terzi” (questo il titolo della famigerata determina 638, del 5 agosto 2014) è, ovviamente, la difficile situazione finanziaria in cui si trova l’ente, dichiarato strutturalmente deficitario. La tariffa oraria verrà introitata dalla Provincia a titolo di rimborso dei costi energetici delle strutture sportive. Le associazioni dilettantistiche, però, non ci stanno. Il segretario regionale di Cittadinanzattiva, Aldo Cerulli definisce quest’atto come «l’ultima beffa che la Provincia poteva praticare ai suoi cittadini». Non solo l’ente non promuove, come dovrebbe fare, lo sport dilettantistico, ma al contrario lo tassa per sanare la propria posizione debitoria. Cerulli porta ad esempio il caso della palestra dell’istituto Pomilio allo Scalo. L’introito derivante dall’uso di quella struttura viene riutilizzato per migliorare le condizioni in cui si trova la palestra, “condizioni di fatiscenza”, sottolinea, causate proprio dalla mancanza di «manutenzioni obbligatorie da parte della Provincia». Cerulli fa presente, inoltre, che i costi energetici sono minimi nei periodi più caldi, nonostante ciò il canone mensile va pagato ugualmente. Così, per dieci mesi all’anno, «una società dilettantistica che onora l’avviamento allo sport utilizzando la palestra del Pomilio mediamente dieci ore a settimana, dovrebbe pagare per l’intero periodo circa 1500 euro per le ore di riscaldamento, per altro non funzionante». Cittadinanzattiva si augura che la Provincia riveda questa decisione. In caso contrario, sarebbe, dice, il primo ente in Italia che invece di incentivare lo sport dilettantistico lo colpisce, rendendo impossibile la sussistenza di molte associazioni sportive.

Arianna Iannotti

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