16 maggio

Oggi, ma nel 1767, a Londra, al teatro di Covent Garden, nella rappresentazione “L’opera del mendicante”, in tre atti, con prima risalente al 29 gennaio 1798, del drammaturgo britannico John Gay e musica del tedesco Johann Cristoph Pepusch, veniva utilizzato per la prima volta, ufficialmente, nel Regno unito, lo strumento ideato e realizzato, nel 1720, dal cembalaro Bartolomeo Cristofori, padovano e cittadino della Repubblica di Venezia postosi al servizio della corte medicea fiorentina, il forte-piano. Era in tutto e per tutto l’antesignano del pianoforte, che diverrà il principe degli strumenti musicali e che tanto successo avrà nel mondo.
Tra i pezzi della produzione di Cristofori spiccava già quello del 1722, appartenuto al compositore veneziano Benedetto Marcello, classe 1686, che poi verrà custodito nel Museo nazionale degli strumenti musicali di Roma. Quel 16 maggio passava alla storia del suonare colto proprio per l’impiego della creazione di Cristofori (nella foto, particolare, l’esemplare datato 1720, che sarà ospitato nel Museo metropolitano di arte di New York quale pezzo proveniente dalla collezione Crosby Brown del 1889), che era passato a miglior vita il 27 febbraio 1732, nella Città gigliata, da parte dell’inglese Charles Dibdin. Virtuoso di Southampton, del 1745, adoperava il forte-piano di Cristofori come accompagnamento al soprano conosciuto come “Miss Brickler”. L’opera di Cristofori, che era sepolto nella basilica di Santa Croce col massimo onore per il suo impegno creativo, era stata proseguita nel Belpaese dai suoi allievi: Giovanni Ferrini e Domenico Del Mela. Quest’ultimo, sacerdote, originario di Galliano frazione di Barberino del Mugello, del 1681, dedito pure al perfezionamento e alla costruzione di orologi da sala a pendolo, verrà ritenuto il pioniere della progettazione e dell’assemblaggio di un forte-piano verticale.