il caso

La Soget chiede 9 centesimi a una nonnina di Lanciano

Due intimazioni di pagamento recapitate da un messo all’anziana: "Ma io ho sempre pagato tutto"

LANCIANO. Un’intimazione di pagamento da parte della Soget fa certamente drizzare i capelli a tutti. Ma se a riceverla è una nonnina di 80 anni è facile immaginare che la paura possa trasformarsi in lacrime. «Ho sempre pagato tutto regolarmente», dice nonna Lina ancora scioccata. Ed è facile crederle. La pensionata, dopo aver ricevuto le due fatture da un messo Soget, la società di riscossione dei tributi, in lacrime ha chiamato il nipote, per capire cosa fosse successo.

«Quando ho preso le due fatture», racconta il nipote, «sono andato subito a vedere se c’era stato un errore perché mia nonna è anziana ma è vigile e paga sempre tutto. La prima cosa che ho fatto è vedere l’importo e lì non sapevo se piangere o ridere. La prima fattura era un’intimazione al pagamento di ben 7 centesimi. La seconda addirittura di due». Uno scherzo? Niente affatto, come dimostra la fattura che pubblichiamo. Le due ingiunzioni riportano la somma da pagare e l’invito a farlo entro 5 giorni dalla notifica dell’atto.

«Gentile contribuente le abbiamo notificato la cartella di pagamento», è scritto sulle lettere, «a tutt’oggi non ci risulta pagata la somma di 0.07 euro. La invitiamo a pagare entro 5 giorni dall’avvenuta comunicazione. Se non pagherà procederemo ad esecuzione forzata». Stessa formula per richiedere la somma di 0,02 euro. «È costato alla Soget più inviare il messo e preparare la fattura che riscuotere la somma che richiede», rimarca il nipote dell’anziana, «per non parlare della paura che si è presa mia nonna. Ricevere delle notifiche di mancato pagamento non è piacevole e per una signora anziana, abituata sempre a pagare tutto, è stato un vero dramma». E sembra davvero un affronto chiedere ad un’80enne il totale 9 centesimi come interessi su cifre quasi inesistenti. Ma la legge è legge e nonna Lina dovrà pagare quanto dovuto, anche se è meno di quanto la Soget ha speso per notificarle le cartelle di pagamento.

Fatture “ridicole” quelle che la nonnina deve pagare, mentre furono da capogiro quelle che a ottobre il Comune inviò a 1800 esercenti. Un calcolo errato da parte dell’ufficio tributi fece recapitare ai commercianti fatture da migliaia di euro relative alla tassa sui rifiuti. Aumenti fino al 40%, poi per fortuna corretti. (t.d.r.)

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