Lanciano: assalto alla villa, sconto di pena ai sette banditi

Concesso il rito abbreviato (eventuale condanna ridotta di un terzo) ai romeni della rapina ai coniugi Martelli. Fissata al 24 giugno l’udienza preliminare- Due “pali” nel commando
LANCIANO. Rei confessi con prove schiaccianti: hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato - che in caso di condanna porta a uno sconto di un terzo della pena - i legali dei sette imputati nel processo per la rapina avvenuta il 23 settembre 2018 nella villa dei coniugi Martelli-Bazzan. Andranno davanti al giudice per le udienze preliminari il 24 giugno i fratelli Ion Cosmin e Costantin Aurel Turlica, Ruset Aurel, Alexandru Bogadan Colteanu, George Ghiviziu, Marius Adrian Martin (oggi tutti in carcere) accusati di concorso in rapina pluriaggravata, lesioni gravissime (40 giorni la prognosi di Martelli a cui nel pestaggio hanno rotto una vertebra, mentre alla Bazzan il taglio di metà orecchio con una roncola di 15 centimetri ha causato un danno permanente) e sequestro di persona. Mentre Gheorghe Traian Jacota, 48 anni, risponde di favoreggiamento, perché cercò di aiutare a fuggire Ghiviziu. Nei giorni scorsi il procuratore Mirvana Di Serio (nella foto in basso) aveva chiuso le indagini, 6 mesi di lavoro serrato da parte della squadra mobile di Chieti e dei carabinieri di Lanciano, ottenendo dal giudice il processo con rito immediato davanti al tribunale collegiale l’8 maggio 2019.
Ma i difensori nei 15 giorni a disposizione per chiedere riti alternativi, leggendo i 5 faldoni e le oltre 1.200 pagine di accuse hanno chiesto l’abbreviato.
Prove schiaccianti quelle della scientifica con gli 80 reperti sequestrati il giorno della rapina e in quelli successivi nella villa, nella casa di corso Roma dove vivevano i Turlica, nella Volkswagen Golf e sulla Bmw usate la notte del colpo e nel borsone con tute, scarpe, passamontagna, guanti della rapina nonché scotch e fascette per imbavagliare e legare il medico e la moglie con impronte, tracce ematiche e biologiche da cui è stato estratto il Dna dei rapinatori. Da qui è emerso anche che il “commando”, come definito dagli inquirenti, aveva due “pali”: Ghiviziu e Ion Turlica mentre gli altri 4 sono entrati in casa portando poi via tre orologi, un anello, due catenine, un paio di orecchini d’oro, 1.990 euro e la serenità dei coniugi pestati a sangue.
A incastrare il commando anche i filmati delle telecamere delle strade, della banca, il contenuto dei 6 cellulari con celle agganciate vicino la villa nelle ore del colpo e il fatto che hanno anche confessato di essere componenti la gang e di aver compiuto la rapina (unica versione discordante quella di Martin). Se arriverà la condanna e la pena di 20 anni, questa grazie all’abbreviato scenderebbe a poco più di 13 anni. A Colteanu, l’unico che non ha mai parlato, è contestata la recidiva specifica: anni fa a Frosinone rapinò e picchiò a sangue il padre di Michele Marini, l’ex sindaco.
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