Lanciano, nasce in auto perché i soccorsi tardano

Poche ambulanze per troppi comuni. La piccola, figlia di una coppia romena che vive a Lama dei Peligni, ora è ricoverata a Lanciano in buona salute

LAMA DEI PELIGNI. È nata in auto mentre la madre attendeva l'arrivo dell'ambulanza. Così è stata partorita la figlia di una coppia romena, residente in paese. Una nascita attesa nel piccolo comune da oltre 30 anni, ma che punta di nuovo il dito sulla mancanza di un'adeguata rete d'emergenza-urgenza nell'entroterra. Non ci sono postazioni del 118: i mezzi arrivano da Casoli, Guardiagrele, Atessa o Lanciano, ma spesso troppo tardi.

Le contrazioni si fanno più forti, così il compagno di una giovane romena prossima al parto chiama l'ambulanza di Casoli. L'obiettivo è raggiungere in tutta sicurezza, il punto nascite più vicino, Lanciano. Per accelerare i tempi la coppia sale in auto e va incontro all'ambulanza.

Ma i due non sanno che il mezzo del 118 di Casoli, che deve soddisfare un bacino di 35mila utenti, è fuori per un altro intervento su Gessopalena e che l'ambulanza è in arrivo da Guardiagrele. Il mezzo di soccorso per raggiungere Lama passa per Fara San Martino, la coppia invece raggiunge il Ppi (punto di primo intervento) di Casoli passando per il lago.

Accertate le condizioni ancora buone della donna, il medico di Casoli le suggerisce di proseguire per Lanciano. La coppia si rimette in auto quando arriva la telefonata dalla centrale operativa del 118 che le consiglia di tornare indietro. I due riprendono la strada per Lama, ma nel frattempo il parto avviene: la piccola viene al mondo in auto. Subito dopo arriva l'ambulanza che trasporta mamma e figlia nell'ospedale di Lanciano.

«È un evento», sottolinea il sindaco di Lama, Antonino Amorosi, «sia perché in comune non avvenivano nascite dal 1978, sia perché è successo in auto, un fatto che mette in luce la mancanza di un'adeguata rete dell'emergenza-urgenza nei nostri comuni». Il sindaco ricorda che nel vecchio piano sanitario, tutt'ora in vigore, era prevista l'attivazione di due postazioni 118: a Lama dei Peligni e Torricella. Ma di queste postazioni non c'è traccia. «Si parla tanto di dove costruire il nuovo ospedale di Lanciano ma come ci si arriverà?», attacca Amorosi, «non ci sono abbastanza ambulanze. Qui non c'è assistenza adeguata: i mezzi devono partire da Casoli, Atessa o Lanciano, arrivare a Lama e tornare nella città frentana. Se fossero sul posto, i tempi si dimezzerebbero. Due ambulanze 4X4 attrezzate ci sono, acquistate dalla comunità montana, e anche i medici di guardia pagati dalla Asl: servono solo due infermieri e le postazioni partono».

«I nodi vengono al pettine» commenta l'episodio il sindaco di Casoli, Sergio De Luca (Pd), «il sistema fa acqua, i mezzi di soccorso non bastano. Questa nascita testimonia che è necessario un sistema di emergenza attrezzato. Si tratta di un lieto evento, ma se si fosse trattato di un infarto? Al posto di una nascita avremmo avuto un decesso. Troppi tagli e tutti sul territorio frentano che è in ginocchio. Basta guardare l'atto aziendale per capire che qui non sono assicurati neanche i livelli essenziali di assistenza».

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