Lapenna sceglie la nuova giunta Il Pd cambia tutti gli assessori

Indiscrezioni su sostituzioni e conferme per la squadra del cosiddetto “Patto di fine mandato” Fuori Sputore, Marchesani e Tiberio, dentro Lembo, Giangiacomo e Menna. Blindati Sel, Prc e Psi

VASTO. Tre riconferme e quattro sostituzioni. Si profila una giunta rinnovata al 60 per cento quella che nei prossimi giorni verrà varata dal sindaco Luciano Lapenna alle prese in queste ore non solo con la formazione della squadra, ma anche con la redazione di un documento programmatico che fissi obiettivi e scadenze del “Patto di fine mandato”. A pretendere che venga messo tutto nero su bianco è il segretario del Pd, Antonio Del Casale, sostenitore, insieme alla maggior parte del partito (fatta eccezione per una posizione minoritaria) della linea del cambiamento. Ed è proprio in quest’ottica che il Pd ha chiesto e ribadito, anche nell’ultima riunione di maggioranza, il ricambio per rilanciare l’azione amministrativa, trovando la netta contrarietà dei partiti minori. Sel, Prc e Psi non ne vogliono sapere di mandare a casa i loro assessori e hanno chiesto la riconferma di Anna Suriani (Sel), Marco Marra (Prc) e Luigi Masciulli (Psi). Ha invece sposato la linea del cambiamento Giustizia Sociale, lista civica rappresentata in giunta da Mario Olivieri, candidato alle elezioni regionali con Abruzzo civico.

La nuova squadra. Dopo aver azzerato la giunta per lanciare un chiaro segnale al suo partito, il Pd, Lapenna non può dare vita ad un esecutivo “fotocopia”, ne va della sua credibilità politica. Si accinge, quindi, a rinnovare la squadra. L’ipotesi più attendibile è la riconferma degli assessori uscenti Suriani, Marra e Masciulli, blindati dai loro partiti, la sostituzione di Olivieri (Gs) con Gino Marcello, coordinatore cittadino del movimento civico di cui è anche capogruppo consiliare e dei tre assessori del Partito democratico. Vincenzo Sputore, Lina Marchesani e Nicola Tiberio dovrebbero uscire di scena per fare posto a tre new entry. Girano i nomi di Fabio Giangiacomo, ex capogruppo consiliare Pd e ex presidente del Consorzio Industriale; Simone Lembo, direttore della Confesercenti e consigliere comunale del Pd da sempre ritenuto uomo di fiducia del sindaco, e Francesco Menna, giovane capogruppo consiliare vicino alla segreteria.

Le reazioni dei papabili. Bocche cucite nel partito. Del Casale - impegnato in una serie di incontri e consultazioni più o meno ufficiali - non rilascia dichiarazioni. Lembo smentisce («sono in ufficio a lavorare», si limita a dire), mentre Giangiacomo (che potrebbe essere l’assessore esterno), dice di non sapere nulla di una eventuale sua nomina. «Credo che bisogna tener conto di quello che dice il segretario», commenta, «condivido la sua ansia di cambiamento, ma aggiungo che se si lavora in quella prospettiva non ci si può limitare a cambiare gli assessori».

La guerra dei manifesti. È stata denominata “Operazione verità” la campagna di comunicazione istituzionale del sindaco che nel secondo manifesto affisso in città si sofferma sulla riduzione delle figure dirigenziali. «La scelta di dimezzare i dirigenti pubblici, passati per scelta politica dai dieci del 2006 ai cinque del 2014, ha garantito un risparmio del 35% sulle spese legate alle retribuzioni», sottolinea Lapenna, «che, è utile ricordare, rientrano nei contratti collettivi nazionali di lavoro nel calcolo degli importi e non certamente nella libera scelta di un qualsiasi sindaco». Immediata la replica delle minoranze. «Lapenna dice bugie», ribatte Davide D’Alessandro, consigliere comunale indipendente, in un contro manifesto che verrà affisso dopo Pasqua, «come ha fatto a dimezzare i dirigenti riducendo le spese del 35%? Non avrebbe dovuto ridurle del 50%? Ma ciò che è grave in questa operazione bugia, altro che operazione verità!, è l’assordante silenzio sugli assegni ad personam e sugli stipendi di alcune figure cresciuti in modo esponenziale, mentre la stragrande maggioranza dei dipendenti comunali viene tenuta a basso regime. Lapenna chieda scusa a tutti i vastesi per i soldi che ha sperperato e continua a sperperare».

Anna Bontempo

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