PROVINCIA CHIETI

Lavoratori in schiavitù e senza vaccino anti Covid: imprenditore nei guai / VIDEO

Undici bulgari sfruttati nei campi di Fossacesia e Mozzagrogna. Lavoravano in nero e alloggiavano in strutture fatiscenti 

FOSSACESIA. Undici lavoratori di nazionalità bulgara sfruttati a lavorare nei campi. I carabinieri di Atessa hanno arrestato un cittadino bulgaro, D.T., 39 anni, attualmente detenuto nel carcere di Vasto, e un imprenditore agricolo di Mozzagrogna, G.P.L., 61 anni, ora ai domiciliari.

L'operazione contro il caporalato è scattata su una vasta area coltivata nei comuni di Fossacesia e Mozzagrogna. I due arrestati sono ritenuti responsabili in concorso tra loro, a vario titolo - in qualità di caporale e di datore di lavoro - di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, ma anche di numerosi reati in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro.

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Lavoratori sfruttati nei campi e alloggiati in capanni fatiscenti
Le indagini dei carabinieri di Atessa a Fossacesia e Mozzagrogna

Le indagini, condotte dal Nucleo operativo e radiomobile di Atessa, sono iniziate lo scorso settembre e hanno consentito di scoprire una situazione di sfruttamento lavorativo nei confronti di almeno undici cittadini bulgari, tra cui diverse donne, tutti sprovvisti di un regolare contratto di lavoro, che venivano destinati al lavoro agricolo in condizioni di sfruttamento e con una retribuzione difforme dai contratti collettivi regionali e nazionali.

Secondo i carabinieri, era il 39enne bulgaro a reclutare i lavoratori da impiegare sui campi, tutti suoi connazionali, e a portarli a Fossacesia dove in un locale di proprietà dell’imprenditore agricolo, fatiscente e con carenze igienico e sanitarie, erano fatte alloggiare fino a undici persone tutte sprovviste di vaccinazione contro il Covid-19.

Il 39enne ha tentato la fuga e stava per imbarcarsi da Brindisi direzione Grecia, ma è stato arrestato dai carabinieri a San Severo.