«Le stoviglie dell’ospedale lavate solo il giorno dopo»
Gissi, duro attacco della Cisas alla dirigenza dell’Azienda sanitaria provinciale «Qual è il futuro del presidio? Fino a quando continua la disorganizzazione?»
GISSI. «Qual è il futuro del presidio ospedaliero di Gissi? Fino a quando deve continuare la disorganizzazione al Presidio territoriale di assistenza e all’ospedale di comunità?». È quello che chiedono alla Regione il segretario provinciale Cisas, Ginevra Nardone (assistente sanitaria) e il dirigente confederale, Massimo Cocciola.
L’esasperazione degli operatori davanti al silenzio del governo regionale cresce di giorno in giorno. «Nonostante le reiterate richieste della nostra organizzazione sindacale agli organi competenti di adottare urgenti provvedimenti per garantire il benessere per gli utenti e gli addetti che prestano servizio presso la struttura, non accade nulla», denunciano Cocciola e la Nardone. «L’esempio eclatante della degenerazione organizzativa», affermano in una nota, «è rappresentato dalle stoviglie sporche della sera che vengono lasciate al personale di turno della mattina, con un sovraccarico di lavoro e la conseguente criticità igienica».
Non è la prima volta che la Cisas denuncia l’inconveniente. Ieri il sindacato ha deciso di stigmatizzare ancora una volta l’atteggiamento della Asl rivolgendo l’ennesimo sos al governatore della Regione, Luciano D’Alfonso, e all’assessore regionale alla Sanità, Sivio Paolucci, oltre che ai dirigenti della Asl.
«È evidente che non sempre l’Azienda sanitaria riesce a garantire turni di lavoro efficienti e di conseguenza un’assistenza adeguata. A seguito delle nostre istanze la dirigenza del Saps (infermieristica) ci ha fatto pervenire uno schema con il numero di operatori addetti ai servizi dal quale dovremmo evincere che c’è un esubero di personale. Tale affermazione non risulta alla nostra sigla», annotano la Nardone e Cocciola. «Semmai i responsabili degli uffici infermieristici della Asl predispongono turni non propriamente confacenti alle normative sulla sicurezza sul lavoro».
La Cisas annuncia di avere inoltrato una richiesta alla Direzione provinciale del Lavoro di Chieti affinché vengano effettuati controlli sui carichi di lavoro. «Ribadiamo l’urgenza di un concorso per la stabilizzazione di tutto il personale in possesso della qualifica professionale di Operatore socio sanitario. In assenza di decisioni da parte della direzione Asl auspichiamo che sia il nuovo assessore alla sanità della Regione Abruzzo a farlo». (p.c.)
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