Liquami in mare Nuova denuncia di Fee e volontari

VASTO. Il Vastese continua ad essere avvelenato dalle discariche abusive e dai liquami ma l’appello lanciato a fine marzo da Paolo Leonzio, responsabile della Fee, il sodalizio che attribuosce le...
VASTO. Il Vastese continua ad essere avvelenato dalle discariche abusive e dai liquami ma l’appello lanciato a fine marzo da Paolo Leonzio, responsabile della Fee, il sodalizio che attribuosce le Bandiere blu, è caduto nel vuoto. Non solo. L’ultima ispezione compiuta da Virginia Della Guardia, Alessandro Cilli e Simone Loreta, dell’associazione “Ambiente,sport e cultura”, in collaborazione con la Fee, ha permesso di individuare uno scarico di liquami al confine fra Abruzzo e Molise, a poca distanza dal porticciolo turistico di Montenero di Bisaccia e dalla spiaggetta che ospita numerosi bagnanti. A questo punto la Fee ha deciso di realizzare un opuscolo-denuncia. Il dossier, arricchito da una opportuna documentazione fotografica, sarà distribuito a fine maggio a Roma nel corso di una manifestazione di sensibilizzazione e denuncia organizzata davanti al ministero dell’Ambiente.
«La situazione è divenuta molto preoccupante. Non possiamo più restare inermi», afferma Paolo Leonzio. «Quello che è stato scoperto a Montenero, a poche centinaia di metri dal mare sansalvese, è gravissimo», incalza Leonzio. «Vicino al porticciolo turistico, su una spiaggia utilizzata per la balneazione, è stato sistemato un tubo di 20 centimetri di diametro che scarica liquami e acque nere direttamente in mare. Non servono altri commenti», afferma la Fee mostrando le immagini eloquenti del pericoloso sversamento.
I volontari sono quindi al lavoro per denunciare al ministro dell’Ambiente quello che accade nel Vastese. Nell’opuscolo verranno elencate e descritte le criticità individuate a Vasto, Cupello, Alto Vastese, Atessa e nel vicino Molise. Il dossier conterrà anche l’elenco dei depuratori che non funzionano e il punto in cui vengono scaricate senza filtri nei fiumi Osento,Treste, Sinello e Trigno, acque putride che poi finiscono inevitabilmente in mare. Leonzio, che a più riprese ha denunciato l’inquinamento alle forze dell’ordine e alle autorità preposte, in una nota annuncia che vista l’inattività delle autorità interessate al controllo del territorio, chiederà al ministero dell’Ambiente di intervenire immediatamente prima dell’avvio della stagione turistica per evitare rischi alla salute dei bagnanti. La nota è stata inviata anche all’autorità giudiziaria locale. (p.c.)
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