Liquami in mare per le fogne insufficienti

L'assessore Suriani: espansione edilizia massiccia, ma condutture vecchie e inadeguate

VASTO. Un sistema fognario obsoleto e sottodimensionato che non ha retto alla cementificazione selvaggia. Non occorrono tanti voli pindarici per individuare la causa dei liquami a mare in piena spiaggia, in un periodo in cui la città è affollata di turisti. Un incidente di percorso prevedibile se si considera che le condutture fognarie risalgono agli anni '50 e '70 e che ha dato la stura alle polemiche. Sulla graticola è finito l'assessore comunale all'ambiente, Anna Suriani (Sel). Il Pdl ne ha chiesto le dimissioni, ma la delegata all'ambiente le ha rispedite al mittente.

«Paghiamo lo scotto di una massiccia espansione edilizia a cui non ha fatto da contraltare l'adeguamento delle infrastrutture, soprattutto quelle fognarie», ribatte l'assessore, «le dimissioni chieste dall'opposizione sono irricevibili: le responsabilità sono di chi ha consentito uno sviluppo urbanistico senza freni mettendo a rischio la balneabilità. I problemi che si stanno evidenziando oggi, con conseguenze sull'immagine turistica della città, sono dovute all'utilizzo indiscriminato del suolo che, massicciamente cementificato, ha perso il potere drenante. A fronte di una situazione così problematica, l'amministrazione comunale non è rimasta inerte e per far fronte alle criticità ha introdotto una serie di correttivi che soprattutto alla Marina, in località San Tommaso, si sono rivelati efficaci. In particolare», spiega l'esponente di Sel, «abbiamo stravolto alcuni piani di lottizzazione già approvati, pretendendo dai costruttori il raddoppio della rete fognaria e la realizzazione di marciapiedi. Abbiamo anche alleggerito il carico urbanistico, riducendo i volumi e le altezze degli edifici».

Fatta eccezione per quei tratti costruiti di recente, grazie allo "scomputo" degli oneri di urbanizzazione, il sistema fognario è inadeguato, oltre che obsoleto, perché tarato per una popolazione di 20mila abitanti, mentre oggi Vasto ne registra il doppio essendosi attestata sui 40mila residenti, senza voler considerare che in estate la popolazione triplica per le presenze turistiche.

«Le condutture più vecchie risalgono agli anni '50, le più recenti agli anni '70», spiega Ignazio Rullo, responsabile dell'ufficio servizi del Comune, «nelle tubature, inoltre, confluiscono le acque di falda che appesantiscono un sistema fognario messo in crisi dall'espansione urbanistica».

Circoscritta la causa (una rete fognaria vecchia e inadeguata) non resta che intervenire, ma è proprio qui che si complica tutto. «Il Comune vuole fare la sua parte, ma la difficoltà è oggettiva perché la competenza è dell'Ente ambito come ha giustamente evidenziato il consigliere Massimo Desiati», aggiunge l'assessore Suriani, «ma è anche vero che è mancata una conferenza di servizi. Bisogna mettere insieme intorno ad un tavolo tutti gli attori e trovare delle soluzioni».
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