Madonna del Freddo al buio e tra le erbacce

Il segretario di Giustizia sociale denuncia lo stato di abbandono del quartiere Petolicchio: Comune assente, chiederemo l’annessione a Ripa Teatina

CHIETI. Erbacce che, in alcuni punti, hanno raggiunto quasi il metro di altezza, illuminazione pubblica insufficiente, strade dissestate ovunque e la mancanza di punti di ritrovo per i tanti giovani che vivono nel rione. Il quartiere di Madonna del Freddo è in totale abbandono e minaccia il distacco dal Comune di Chieti con successiva annessione al vicino Comune di Ripa Teatina. La provocazione viene lanciata da Alessandro Petolicchio, segretario di zona di Giustizia sociale nonché presidente dell’associazione culturale Madonna del Freddo. «Gli abitanti di Madonna del Freddo sono molto arrabbiati e lo vogliono dimostrare in tutte le sedi competenti perché si sentono abbandonati e traditi dal sindaco Di Primio e dalla sua giunta. Sono a dir poco inviperiti e pronti a tutto, anche ad azioni eclatanti e clamorose come quella di minacciare il distacco dal Comune di Chieti», afferma Petolicchio, «e chiedere l’annessione territoriale all’adiacente Comune di Ripa Teatina nel caso in cui l’amministrazione comunale continuerà ad omettere di occuparsi dei problemi, dei disagi e, soprattutto, del degrado che sta segnando il quartiere».

Uno dei più popolosi della città con circa seimila persone censite. Peccato che i servizi, a detta dell’esponente di Giustizia sociale e non solo, latitino da tempo. L’elenco delle cose che non vanno è chilometrico. Si va da una segnaletica stradale inadeguata, ad un’illuminazione pubblica del tutto inadatta a far luce sugli stradoni del quartiere meglio conosciuto anche con il nome di “Levante” senza dimenticare le erbacce che hanno in pratica oscurato le numerose rotatorie chiamate a regolare la viabilità del posto. Resa difficile da carreggiate gibbose in più punti. I tombini, poi, sono spesso otturati e la pista di pattinaggio che prima rappresentava la punta di diamante di Madonna del Freddo è soffocata dal dalle sterpaglie.

«Basta farsi un giro per rendersi conto che questa parte della città è trattata», tuona Petolicchio, «come se fosse un peso per il Comune, e non una risorsa visto che qui i cittadini pagano le tasse esattamente come tutti gli altri».

Insomma una sorta di terra di nessuno a detta del segretario di zona di Giustizia sociale che punta il dito contro la giunta Di Primio e la politica cittadina. «Gli abitanti di Levante non credono più alle parole e alle promesse dei consiglieri sia di maggioranza che di minoranza oltre che dell’assessore Emilia De Matteo», attacca Petolicchio, «che risiedono e prendono voti nel nostro quartiere».(j.o.)

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