Magnacca: preoccupati per la Pilkington 

Il sindaco a colloquio con il presidente Marcovecchio: situazione difficile, si muovano tutti i parlamentari abruzzesi

SAN SALVO. Le conseguenze della pandemia sono devastanti per l’economia del Vastese. I colossi industriali stanno vivendo la peggiore crisi degli ultimi 50 anni. È necessario non minimizzare il fenomeno economico-sociale pensando che si aggiusterà da solo. Occorre riposizionarsi al ribasso negli spazi conquistati dall’imprenditoria straniera. Il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, dopo un lungo colloquio con il presidente di Pilkington Italia, Graziano Marcovecchio, lancia un accorato appello a tutte le parti sociali nell’interesse di migliaia di famiglie coinvolte.
«La situazione è preoccupante», afferma i sindaco Magnacca. «Il drastico calo del mercato dell’auto e la mancanza di provvidenze governative per facilitarne l’acquisto», evidenzia, «parlano di crisi. Non ci sono segnali di ripresa e i dati delle vendite sono preoccupanti. Tutto ciò lascia presumere un’evidente riorganizzazione del gruppo Nsg a livello mondiale. Già in Malesia e nell’Est asiatico Nsg ha deciso allo spegnimento di due forni. Una constatazione che porta ad avere serie e forti preoccupazioni sui mancati futuri ordinativi e sulle conseguenti decisioni che sarà chiamata a prendere la Nsg Pilkington a San Salvo».
Il sindaco sottolinea come anche in termini di fette di mercato nella produzione del vetro si aprirà un fronte sulla concorrenza interna nello stesso gruppo vetrario rispetto alle altre sedi europee. «Oggi siamo chiamati a vincere, come stabilimento di San Salvo, anche la concorrenza interna per poter sperare di restare in vita e acquisire ordinativi importanti per proseguire nella produzione da destinare al settore dell’automotive. Il nostro stabilimento dovrà vincere una gara di resistenza non solo con gli stabilimenti Nsg nel mondo, ma in particolare con quelli europei. Oggi, più che mai, serve che in tutti ci sia la consapevolezza e la coscienza del rischio che corriamo».
Tiziana Magnacca si rivolge alla politica. «Dobbiamo», dice, «partire dal ruolo che in questa partita deve giocare la politica. Un primo segnale importante l’ha dato il presidente della Regione, Marco Marsilio, con un piano di sostegno per le cosiddette aziende strategiche che operano in Abruzzo. Ma mi rivolgo anche a tutti i parlamentari abruzzesi, e li voglio citare ad uno ad uno: Andrea Colletti, Daniele Del Grosso, Carmela Grippa, Antonio Zennaro, Gianluca Vacca, Daniela Torto, Valentina Corneli, Fabio Berardini, Luigi D’Eramo, Giuseppe Bellachioma, Camillo D’Alessandro, Stefania Pezzopane, Gianfranco Rotondi, Antonio Martino, Gianluca Castaldi, Primo Di Nicola, Gabriella Di Girolamo, Alberto Bagnai, Nazario Pagano, Gaetano Quagliariello e Luciano D’Alfonso, affinché si muovano per poter sostenere questo momento di resistenza o resilienza per la Pilkington, comprendendo che il valore di questa azienda non appartiene solo al territorio di San Salvo e del Vastese».
Il sindaco si rivolge poi ai sindacati e agli operai, che sono certamente i più esposti e che potrebbero essere chiamati a pagare le conseguenze di drastiche riduzioni di personale e li invita a prendere coscienza che i posti di lavoro non sono blindati. «Il posto di lavoro, lo ribadisco», dice la Magnacca, «può essere perso. Ognuno faccia la propria parte. Non vuol dire recedere dalle posizioni acquisite dopo anni di lotte sindacali e dei lavoratori, ma avere consapevolezza che occorre guardare lontano e non arroccarsi, in questo momento, in atteggiamenti poco utili al dialogo tra le parti». Magnacca non nasconde forte preoccupazione per le tante aziende dell’indotto. A rischio il lavoro di centinaia di famiglie. (p.c.)
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