Maltrattamenti in famiglia A processo il marito

L’uomo era stato allontanato dall’abitazione, poi ha abitato al piano di sotto La donna ha raccontato in diverse denunce di essere stata picchiata

VASTO. Violenza fra le mura domestiche. Un nuovo presunto caso di maltrattamenti in famiglia finisce davanti ai giudici del tribunale di Vasto. La presunta vittima è la moglie. Il marito è l’imputato, accusato di maltrattamenti e lesioni. Lei, assistita dall’avvocato Raffaele Giacomucci, ha deciso di costituirsi parte civile. Il marito, difeso dall’avvocato Arnaldo Tascione, nega con determinazione le accuse e attende con fiducia l’esito del processo che è iniziato due giorni fa nell’aula del tribunale di Vasto ed è stato aggiornato al prossimo 26 marzo.

È una storia triste quella di C.D. e L.M..Una storia fatta di lacrime e sofferenze. Storie di cui la cronaca deve purtroppo occuparsi con sempre maggiore frequenza. Nel mese di settembre C.D. è stato invitato ad allontanarsi dalla casa familiare con il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie. Due mesi dopo, per iniziativa dell’avvocato Tascione, ha ottenuto la revoca della misura e la possibilità di abitare in un locale al pian terreno della casa familiare separato dal resto dell’immobile. Le vicissitudini della coppia sono finite in tribunale l’estate scorsa. L.M. chiese aiuto ai carabinieri la prima volta a luglio 2013. La donna raccontò di essere stata aggredita verbalmente e fisicamente dal marito, di essere stata minacciata e offesa per futili motivi e per convincere i carabinieri mostrò un certificato medico datato 24 aprile 2013 che attestava lesioni riportate a seguito di una precedente aggressione. A soccorrerla in quell’occasione sarebbe stata la figlia.

«La mia cliente è stata vittima di diverse aggressioni, oltre che di comportamenti persecutori e vessatori da parte del marito», rimarca l’avvocato Giacomucci. Il 5 agosto L.M.cadde dalle scale. Ai carabinieri raccontò di essere caduta per colpa del marito e che spaventata e dolorante aveva trascorso una giornata intera a girovagare per il paese. Una terza denuncia è datata 23 agosto e anche in quella occasione la donna raccontò nuove presunte angherie subite. Alla luce dei fatti raccontati dalla donna, il marito fu allontanato.

«Il 18 novembre ho ottenuto la revoca della misura cautelare e in giudizio dimostrerò anche l’innocenza del mio assistito», dice l’avvocato Arnaldo Tascione. C.D. è stato rinviato a giudizio e nei suoi confronti la magistratura ha disposto il giudizio immediato. La prima udienza due giorni fa è durata pochi minuti per la necessità di ricomporre il collegio.

Paola Calvano

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