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Mancano i sedili, si ferma la Sevel

Saltato il turno notturno, ma oggi la produzione torna alla normalità

ATESSA. Mancano i sedili e la Sevel, la fabbrica del Ducato Fiat, si ferma al terzo turno di produzione. È accaduto ieri nei reparti montaggio e finizione che, al turno C, quello notturno, riuniscono in tutto un migliaio di dipendenti.

La direzione aziendale ha comunicato l’improvviso fermo produttivo nel pomeriggio di ieri con la motivazione della mancanza del carico di sedili da parte della Isringhausen, la multinazionale italo-tedesca con sede in Val di Sangro, primo cliente della fabbrica dei furgoni Fiat-Psa (Peugeot-Citroen). Tuttavia, piuttosto che alla Isringhausen di Atessa, pare che il problema debba ricondursi a una fabbrica del suo indotto.

Secondo voci insistenti il fermo sarebbe causato da gravi problemi di liquidità della Cill di San Salvo, azienda che lavora l’alluminio e che costruisce strutture per sedili. L’azienda, che avrebbe problemi nel pagamento di fornitori e degli stessi dipendenti, non avrebbe potuto procurarsi le componenti necessarie per l’assemblaggio complessivo del prodotto finale e avrebbe quindi dovuto fermarsi. Il blocco ha causato un effetto domino che ha coinvolto la Isringhausen prima e la Sevel poi. L’azienda tedesca dei sedili sarebbe comunque prontamente intervenuta già nella giornata di ieri per risolvere il problema nel più breve tempo possibile.

Già oggi la produzione alla Isringhausen e alla Sevel dovrebbe essere tornata ai ritmi normali. (d.d.l.)

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