Marzo da incubo con sette lutti in un mese

Sette vittime nell’arco di un mese. Marzo è stato un incubo per Caldari, che ha dovuto salutare sette suoi residenti, morti con il coronavirus. Il primo è stato Maurizio Mascitti, il barista 58enne...

Sette vittime nell’arco di un mese. Marzo è stato un incubo per Caldari, che ha dovuto salutare sette suoi residenti, morti con il coronavirus. Il primo è stato Maurizio Mascitti, il barista 58enne amato da tutti. Una morte improvvisa che ha sconvolto tutti, quando nessuno poteva immaginare cosa sarebbe accaduto da lì in avanti. Poche settimane più tardi, infatti, è stata la volta di Lina Rosita De Sanctis, 65 anni, ex parrucchiera. Nei giorni successivi è arrivata anche la conferma della positività di Paride Consorte, deceduto una settimana prima all’età di 56 anni.
In uno stato di apprensione generale sono arrivati poi altri due lutti: a perdere la vita sono stati Egidio De Sanctis, 69 anni, e Nicola Meo di 68, che hanno ulteriormente aggiornato il triste bilancio. Negli ultimissimi giorni, infine, è stata la volta di Rita Tamagnini, 85 anni, la sesta vittima del mese che ha fatto scattare l’istituzione della zona rossa nella contrada ortonese di circa 1.200 abitanti. Ieri, infine, la notizia del decesso di un altro grande protagonista della popolosa frazione. L’ennesimo lutto che chiude un mese di marzo difficile da dimenticare per i residenti di Caldari. (a.s.)