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Mensa a scuola, nuova delibera: più sei ricco e più cara è la retta

La giunta approva l’atto che un anno fa finì davanti ai giudici. Pasti gratis per i bimbi poveri e ingiunzioni alle famiglie furbette. Al Supercinema centinaia di alunni ascoltano la nutrizionista

CHIETI. Aumenti per chi ha reddito alto. Pasti gratis per chi lo ha basso. Sei fasce di reddito Isee. E tolleranza zero per i furbetti che possono permettersi la retta. Mense scolastiche: approvata dalla giunta la delibera sui costi di refezione, quella che un anno fa finì persino davanti al Tar. Anche la mensa costerà di più, come i rifiuti e gli altri servizi cittadini. Ma Umberto Di Primio ed i suoi non ripetono l’errore di un anno fa che innescò una sollevazione delle mamma e dei papà dei bimbi. Nello specifico, sopra i 25 mila euro Isee, ossia per chi ha un reddito lordo tra i 50 e i 60 mila euro, ci sarà il pagamento totale del costo: 4,37 euro a pasto. Da qui si procede a scalare, secondo un principio di "redistribuzione e di gradualità nell'applicazione della tariffa" precisa il sindaco Di Primio. Un piano tariffario che tiene conto della disponibilità economica di ciascuna famiglia e che amplia il ventaglio delle fasce, fino ad arrivare a coloro che non hanno la possibilità di pagare: i loro figli potranno mangiare gratis. E’ però una scelta più opportunistica che solidale da parte del Comune che sa già che queste famiglie non pagheranno mai. «Ma ci sarà una stretta sui controlli e l’evasione. Non negheremo mai i pasti a nessun bambino, ma i genitori che possono pagare le tariffe e non lo fanno riceveranno subito a casa le ingiunzioni» avverte il primo cittadino. La delibera sulle mense viene servita (e addolcita) poche ore dopo la manifestazione "La mensa dei nostri figli", lanciato dall'assessore alla Pubblica istruzione Giuseppe Giampietro, andata in scena al Supercinema. All'iniziativa hanno partecipato i dirigenti scolastici Ettore D'Orazio, Serafina D'Angelo, Giovanni Santini e Assunta Michelangeli, i rappresentanti dell'Osservatorio mense Sara Pantalone e Isabella Micati della ditta Ladisa che fornisce il servizio di refezione scolastica, e centinaia di alunni delle quarte e quinte classi delle scuole primarie cittadine. L'iniziativa, moderata dal giornalista Stanislao Liberatore, ha visto l'intervento della dottoressa Annalisa Blasetti, nutrizionista della Clinica Pediatrica di Chieti: «Ci siamo attenuti a due criteri fondamentali» ha spiegato, «ovvero la frequenza del consumo di alcuni alimenti, tenendo presente quanto suggerito dalla "piramide alimentare" adottata in tutto il mondo, e l'equilibrio tra proteine, grassi e carboidrati nel singolo pasto».

Con lei anche il dottor Federico Angelini, medico chirurgo esperto in omeopatia, docente al Cedh di Parigi. «Compito di noi amministratori», dice invece il sindaco, «è quello di ascoltare e di dare risposte alle domande corrette che ci provengono dal mondo della scuola e dalle famiglie. Infine, nostro ulteriore sforzo sarà quello di avvicinare sempre più il pasto consumato a scuola a quello della propria casa tornando nel più breve tempo possibile a far utilizzare stoviglie più idonee e non di plastica». Infine Giampietro: «Un percorso che l'amministrazione vuole proseguire con il contributo dei genitori, anche grazie all'approvazione del regolamento della Commissione mense».