Chieti

All’università è scontro su Bergoglio. La messa per Papa Francesco fa discutere: «Religione fuori dalla d’Annunzio»

21 Maggio 2025

Il rettore Stuppia accusato dai Giovani democratici di non rispettare la laicità dell’istituzione. La replica: «Polemica pretestuosa». Contrasti sull’invito di un senatore Fdi: «Influenza le elezioni degli studenti»

CHIETI. «Celebrare una messa in un campus universitario è un gesto totalmente inadeguato». Non si è fatta attendere la nota perentoria diffusa ieri mattina dai Giovani Democratici - sezione Chieti, dopo che l’università di Chieti-Pescara ha inoltrato attraverso l’email istituzionale dell’ateneo un invito di partecipazione alla messa in ricordo di Papa Francesco. La replica del rettore dell’università, Liborio Stuppia, è stata altrettanto tempestiva: «Non c’è nessuna imposizione nei nostri eventi, ciascuno è libero di scegliere se partecipare. Noi ragioniamo per figure istituzionali: il Papa lo è e in lui si riconoscono milioni di cattolici», ha spiegato al Centro il rettore.

«C’è il precedente: alla morte di Giovanni Paolo II, Sua eccellenza Bruno Forte celebrò in ateneo a Chieti la messa per ricordare la figura di Papa Wojtyla. Ratzinger, suo successore, era già stato insignito dall’ateneo come cardinale dell’Ordine della Minerva. Mi è stato quindi proposto di ripetere la cosa, non mi sono posto il problema dell’opportunità. Se io invito Corrado Augias, per esempio, invito un intellettuale, una persona di cultura, non un uomo evidentemente schierato», ha spiegato Stuppia, aggiungendo che «da sempre le messe si fanno e chi vuole va a sentirle». Ma non basta: i Gd polemizzano contro il rettore ricordando l'ambiguità di un precedente incontro organizzato dall’ateneo, cioè il recente incontro con il senatore Fdi Guido Castelli, ospite per la presentazione del suo ultimo libro, «durante un periodo di cruciale importanza politica come quello delle elezioni al Consiglio Nazionale degli studenti universitari», spiega la nota del movimento.

Ma per il rettore Stuppia si tratta di «una polemica pretestuosa. Ho letto che noi avremmo fatto venire Castelli nei giorni delle elezioni dei rappresentanti degli studenti. Figuriamoci, noi dovremmo ritenere i nostri ragazzi così condizionabili? E Castelli era lì come uomo della ricostruzione, prima di tutto. Lo dico in modo chiaro: l’idea che si facciano delle cose per indirizzare il pensiero politico degli studenti offende gli studenti stessi». Non è così per Aurora Bruno, responsabile organizzazione Gd - Chieti: «Sulla presentazione del libro il problema legato al Cnsu (Consiglio Nazionale Studenti Universitari, ndr) è che si tratta di Fratelli D’Italia, partito che finanzia direttamente Azione Universitaria a due giorni dal voto».

E ai Gd si è unita nel pomeriggio la voce interna al campus universitario dell’associazione Pas (Partecipazione Attiva Studentesca), che ha aggiunto: «Non riusciamo a comprendere la necessità di questo evento religioso, la collocazione all'interno degli spazi d'ateneo e la necessità da parte dell'amministrazione di inviare una comunicazione in tal senso a tutta la comunità studentesca». 

«Non è normale che sia stata fatta una scelta del genere», precisa Francesco Colangelo, presidente di Pas e della consulta degli studenti dell’università, «la politica fa parte del dibattito universitario da sempre, passando anche per le associazioni, ma la religione è un’altra cosa e la sua presenza in un ateneo va contro il codice etico dell’università, un’istituzione laica».

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