Messe, Processione, veglia I riti di Pasqua in diretta tv 

Domani alle 18 la prima funzione con l’arcivescovo Forte trasmessa su Rete8 Venerdì il corteo in solitaria lungo corso Marrucino con la musica del Miserere

CHIETI. Cominciano domani i riti della Settimana Santa rivoluzionati dall’emergenza coronavirus: niente pubblico per evitare il rischio della diffusione dei contagi, le funzioni religiose si svolgeranno all’interno del Seminario regionale e saranno trasmesse in diretta sul canale 11 di Rete 8.
Il primo appuntamento è alle 18 di domani con la messa in coena domini celebrata dall’arcivescovo Bruno Forte. Il giorno dopo ecco l’appuntamento che sconvolge ma salva la tradizione teatina della Processione del Cristo Morto: alle 18, sempre dal Seminario regionale, prenderà il via la liturgia del Venerdì Santo. A seguire Forte, da solo, porterà la croce in una città deserta fino al sagrato della cattedrale di San Giustino e da qui impartirà la benedizione alla città. Insieme all’arcivescovo ci saranno un collaboratore, che trasporterà un carrello con l’altoparlante per diffondere la musica del Miserere che spezzerà il silenzio di corso Marrucino, e l’operatore di Rete8. Sarà vietato il pubblico in strada: si rischiano multe da 400 fino a tremila euro.
Tutti gli altri a casa: per questo i cantori e i musicisti del coro Selecchy, guidati da Giuseppe Pezzullo e Loris Medoro, lanciano l’appello a suonare il Miserere dai balconi, alle 12 del Venerdì Santo (canonico orario delle prove generali) e dopo la benedizione di Forte.
In un messaggio sul sito della diocesi, Forte abbraccia la comunità e parla della «luce della Pasqua» soprattutto nell’anno della pandemia: «Il dono del Signore, che viene offerto a tutti nel rispetto della libertà di accoglierlo che è propria di ciascuno, è tanto attuale, quanto apparentemente sconcertante», scrive l’arcivescovo, «è attuale, perché in un momento segnato da tanta sofferenza a causa della diffusione del coronavirus, col suo carico di infermi e di guariti, ma anche purtroppo di non pochi morti, c’è più che mai bisogno di trovare ragioni di vita e di speranza per prepararsi al nuovo inizio, che richiederà l’impegno di tutti e di ciascuno e non sarà presumibilmente facile per nessuno. È attuale per chi non è stato toccato dal male e ha avuto modo di sperimentare nella forzata solitudine o nella convivenza con i propri cari, imposta dalle circostanze, la necessità di riscoprire e valorizzare i rapporti importanti della propria vita, e di farlo con l’aiuto dell’amore più grande che viene da Dio». Il messaggio di Forte prosegue: «Il dono della speranza e della novità di Pasqua ci appare, tuttavia, anche sconcertante in un tempo come quello che stiamo vivendo: a tutti la morte e resurrezione di Gesù annunziano un amore infinito». Continua l’arcivescovo: «Davanti a questo dono, non pochi potranno chiedersi: ma se ci ama tanto, perché il nostro Dio ha permesso tanto dolore? Perché non interviene subito a liberarci da questo flagello? E perché sembra lasciare soli coloro che ne sono colpiti? Pasqua non dà una risposta a queste domande, ma ci assicura di una certezza fondamentale, e cioè che Dio non ha cessato di amarci».
Sabato dalle 21.30 è in programma la Veglia pasquale e, domenica alle 10.30, la messa di Pasqua.