Miglianico, si uccide dopo la condanna per pedofilia 

Il gesto estremo a 63 anni nel giorno della sentenza definitiva: sarebbe finito in carcere. L’avvocato: si è sempre detto innocente

MIGLIANICO. La telefonata dell’avvocato arriva alle quattro e mezzo del pomeriggio: la Cassazione lo ha appena condannato per pedofilia. Lui termina la conversazione, scrive su Facebook un messaggio d’addio alla madre e si uccide nella serra vicino casa. È finita così la vita di un uomo di 63 anni, residente a Miglianico, che si è sempre professato innocente: a giorni sarebbe finito in carcere per scontare la pena definitiva di 4 anni e 6 mesi.
L’inchiesta che ha coinvolto il pensionato risale al 2008. Ad accusarlo di abusi sessuali è stata una bambina di 8 anni, che ha raccontato il suo dramma a scuola, confidandosi con la psicologica a distanza di un paio d’anni dai fatti.  E l’impianto accusatorio ha retto fino in Cassazione. Giovedì pomeriggio, infatti, i giudici romani hanno respinto il ricorso presentato dalla difesa del pensionato e confermato la sentenza della Corte d’appello. (g.l.)
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