Morte bianca, De Cecco vuol patteggiare

L’ex presidente del Pescara in aula per l’incidente nel pastificio.Udienza aggiornata anche per capo turno e manutentori

CHIETI. Per la morte di Massimiliano Bucci, l’operaio, 39 anni, di Orsogna, del pastificio De Cecco di Villa Caldari, avvenuta il 30 agosto del 2011 la procura di Chieti ha chiesto il processo nei confronti del legale rappresentante Molino e Pastificio De Cecco Giuseppe Adolfo De Cecco, detto Peppe, ex presidente del Pescara calcio, Mario Aquino, responsabile del reparto confezionamento (dove Massimiliano lavorava) e preposto alla sicurezza; Ewald Ferraro, Adone Alleva, Marco Agostinelli, manuntentori; e Fabio Paolini, capo turno.

Dopo circa due anni dalla tragedia che sconvolse tutti i dipenendenti per ieri mattina è stata fissata l’udienza preliminare. Ma è stata aggiornata al 17 ottobre perché il difensore del capo turno e dei manutentori, Marco Femminella, ha fatto pervenire alla giudice per le udienze preliminari Antonella Redaelli, una istanza per legittimo impedimento, in quanto il legale era impegnato a Pescara nel processo Sanitopoli dove era in corso la requisitoria dei pm contro l’ex presidente della giunta regionale Ottaviano Del Turco (articolo in cronaca di Pescara).

Intanto De Cecco, difeso dall’avvocato Nicola Lotti, ha già presentato e depositato alla segreteria del Gup una richiesta di patteggiamento per omicidio colposo e violazione di norme amministrative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Per ora gli altri imputati di omicidio colposo non hanno inoltrato istanze di riti alternativi.

Nella udienza di ieri invece è stata depositata la costituzione di parte civile di Giselda Adorante – assistita dagli’avvocati Antonella Taraborelli e Andrea Marinucci – compagna e convivente more uxorio dell’operaio deceduto.

Il 17 ottobre la giudice per le udienze preliminari dovrà decidere se accordare il rito alternativo a De Cecco e se ammettere come parte civile nel processo la fidanzata dell’operaio. Caso piuttosto delicato perché sembra che su questo punto siano sorte delle contestazioni da parte della famiglia di Bucci.

L’infortunio sul lavoro dove trovò la morte Massimiliano accadde alle 17,30 di quel pomeriggio di agosto, nel reparto confezionamento del pastificio di Villa Caldari.

Secondo il medico legale, Paolo Ferrante dell’università d’Annunzio, nominato dalla procura teatina, l’operaio fu ammazzato da un colpo al collo da un braccio della macchina che inscatola la pasta. L’uomo fu trovato dai compagni di lavoro privo di vita incastrato nella macchina.

L’impianto fu sequestrato dai carabinieri e in seguito analizzato dai tecnici nominati dalla magistratura, rappresentata al momento delle indagini dalla sostituto Lucia Anna Campo. Gli esperti rilevarono un’avaria della macchina, una spina di sicurezza che dal sopralluogo del perito risultava disattivata al momento dell’incidente.

La morte di Massimiliano Bucci che lavorava nel pastificio De Cecco dal 2002 sconvolse i compagni di lavoro e i compaesani di Orsogna. Durante i funerali arrivò anche un messaggio di cordoglio del presidente del pastificio De Cecco e persino un messaggio di cordoglio del capo dello stato.

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