Movida, controlli e zero multe La questura: «Regole rispettate» 

Le pattuglie in strada a Chieti, Francavilla, Lanciano e Vasto: promossi i titolari dei locali e i clienti Polizia, carabinieri, finanza e municipale ispezionano 43 esercizi pubblici, identificate 95 persone

CHIETI. Le pattuglie anti-assembramenti presidiano le strade della movida. Così, ai tempi della fase due dell’emergenza coronavirus, riparte il divertimento notturno: poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili urbani controllano i locali e i principali luoghi di aggregazione tra Chieti, Francavilla, Lanciano e Vasto. «Siamo soddisfatti: i proprietari degli esercizi pubblici hanno rispettato le regole, stesso discorso per i clienti», è l’estrema sintesi del bilancio tracciato dalla questura alla fine del servizio durante il quale sono stati controllati 43 esercizi pubblici e identificate 95 persone. Non sono scattate multe per la violazione delle misure finalizzate a contenere il rischio di contagio da Covid 19. Tutti promossi, dunque. O quasi: l’unico esercente finito nei guai è di Lanciano e si è beccato una denuncia per aver servito alcolici a un minorenne.
LA LINEA. Come anticipato dal questore Ruggiero Borzacchiello nell’intervista di venerdì al Centro, i controlli sono stati rafforzati e proseguiranno anche nei prossimi giorni. L’obiettivo resta sempre lo stesso: impedire alle persone di stare in strada (e davanti ai locali) troppo vicine, accalcate e, soprattutto, senza mascherina. Ma l’approccio scelto dalla questura, su indicazione del Viminale e del capo della polizia Franco Gabrielli, è graduale: si punta sul confronto con i cittadini per fare comprendere la delicatezza della situazione e l’importanza del senso di responsabilità individuale. Ma, nel momento in cui gli avvertimenti non verranno recepiti, partiranno inevitabilmente le sanzioni tra 400 e 3.000 euro. Le conseguenze per i gestori di bar, ristoranti e pub sono ancora più pesanti: si rischia la chiusura e la sospensione temporanea della licenza.
LE PATTUGLIE. Trentacinque uomini e donne delle forze dell’ordine – sotto il coordinamento del primo dirigente Fabio Santone, capo della Divisione di polizia amministrativa di Chieti – scendono in strada a partire dalle dieci di sera dopo un pomeriggio tutto sommato tranquillo in tema di controlli Covid. Erano arrivate solo un paio di telefonate al 113 per segnalare assembramenti: all’intervento delle volanti già non c’era più nulla. Ma, dopo l’ora di cena, sono i luoghi del divertimento a diventare sorvegliati speciali. Nel centro storico del capoluogo teatino c’è un po’ di movimento nella zona dei locali di via Toppi, ma nessuna calca: si mantiene la distanza di sicurezza e praticamente tutti – dai clienti ai camerieri – indossano le mascherine. Stesso scenario lungo corso Marrucino e alla villa comunale.
LE MASCHERINE. Allo Scalo, come prevedibile, l’affluenza di giovani è maggiore, soprattutto nei pressi della Galleria Scalo, in viale Benedetto Croce. Qui i titolari dei locali, che hanno alzato le serrande dopo il lungo lockdown, si sono organizzati aumentando la presenza dei buttafuori che, adesso, si sgolano per fare rispettare il distanziamento sociale e l’utilizzo delle mascherine. Il risultato è evidente: quando arrivano militari e agenti, la situazione è sotto controllo. Così come nei dintorni di piazzale Marconi e via Pescara. Qualche assembramento è segnalato a Francavilla, dove si creano code all’esterno di un paio di pub in cui l’ingresso è contingentato. Le forze dell’ordine invitano a rispettare il divieto di assembramenti e i ragazzi in fila raccolgono l’appello. Sono le quattro del mattino quando le pattuglie rientrano in questura, nei commissariati e nelle caserme. Tutti promossi. Almeno per ora.
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