Mps, pignorati 320 mila euro

L’ufficiale giudiziario blocca la somma della banca dopo la denuncia di un imprenditore a Sos Utenti

CHIETI. Un lieto fine per un piccolo imprenditore che sarebbe stato vessato da pretese illecite di un istituto bancario: ieri l’ufficiale giudiziario ha disposto un pignoramento da 315mila euro e mezzo nella sede teatina della Monte dei Paschi di Siena, dopo che la sede centrale si era rifiutata di versare quanto stabilito dal tribunale teatino. La sentenza rivoluzionaria del 13 giugno aveva condannato la banca a pagare 221mila 826 euro per aver preteso interessi che sarebbero stati illegittimi.

Come già anticipato dal Centro, l’ufficiale giudiziario poco dopo le 9 di ieri si è presentato nella filiale di via Arcivescovado per intimare alla banca di versare quanto disposto dal giudice Lucio Luciotti. Il caso è stato seguito da vicino dalla Sos utenti, tramite l’avvocato Giuseppe Di Tizio e il presidente Gennaro Baccile. Proprio il difensore aveva sollecitato con ogni mezzo il pagamento anche alla sede centrale di Siena: tutto inutile. Dopo alcuni incontri con la direzione della filiale teatina, si era decisa una proroga: un pignoramento di quel calibro avrebbe comportato la chiusura della banca di via Arcivescovado. L’ultimatum è scaduto alle 9 di ieri, quando l’ufficiale giudiziario, Di Tizio, Baccile e l’addetta stampa di Sos Utenti Adriana Martino sono entrati nella banca muniti di attrezzature per riprendere l’operazione (i video sono disponibili sul sito dell’associazione). Il direttore della filiale, Massimo D’Onofrio, ha detto di aver avuto disposizione dalla sede centrale di far sottoporre a pignoramento una somma di denaro «con espressa riserva di ripartizione e di opposizione all’esecuzione».

A quel punto è scattato il pignoramento: 262mila e 911 euro, più 7 euro per costo di notifica e ulteriori 52.583 euro, messi subito a disposizione su assegno circolare, per evitare di arrivare a computare anche le sedie e i tavoli. «Si sarebbe evitato disagio alla filiale di Chieti», commenta il presidente onorario di Sos Utenti Baccile, «se la direzione generale avesse provveduto a pagare al momento della notifica della sentenza, avvenuta il 15 luglio. Purtroppo nessuno dei dirigenti senesi si è voluto assumere la responsabilità di dare esecuzione a una sentenza del tribunale. C’è stata un’inutile resistenza della banca all’utenza dell’associazione, che continua ad invitare Monte dei Paschi e tutte le banche a confrontarsi per la restituzione agli abruzzesi e agli italiani degli oneri illegittimi tosati alle imprese e alle famiglie. L’imprenditore teatino ha creduto alla legge e ha salvato l’azienda e i posti di lavoro. Sos Utenti», conclude, «vuole testimoniare che la giustizia funziona e occorre invocarla per difendersi anche dai banchieri».

Prima di poter prendere possesso del denaro che gli spetta, però, deve attendere l’assegnazione da parte del giudice. Infine un consiglio agli utenti a «non fidarsi di finti professionisti che sciacallano promettendo vittorie strepitose: non è affatto semplice vincere cause contro le banche», spiega Baccile.

Francesca Rapposelli

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