CHIETI

Musicista ucciso, il massimo della pena all'assassino

Nel processo bis di Perugia i giudici negano le attenuanti generiche a Emanuele Cipressi. L'avvocato: «Faremo ricorso»

CHIETI. Nessuna attenuante per l’assassino del musicista Fausto Di Marco, sgozzato in strada con il collo di una bottiglia rotta. La Corte d’Assise d’Appello di Perugia ha condannato a 30 anni di carcere Emanuele Cipressi, ora 27enne, ritenuto responsabile dell’omicidio volontario avvenuto il 9 ottobre del 2016 a Chieti Scalo.

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È il massimo della pena prevista in un processo con il rito abbreviato. Il caso è arrivato davanti ai giudici umbri dopo che la Cassazione, a seguito della riduzione della condanna a 16 anni decisa in secondo grado, aveva annullato l’aggravante dell’«uso del mezzo insidioso» e rinviato a un nuovo giudizio l’eventuale concessione delle attenuanti generiche, riconosciute dalla Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila ma carenti «di un’adeguata motivazione». Dal processo bis è arrivato un secco no al beneficio: di conseguenza, la pena è salita di nuovo a 30 anni, la stessa che era stata inflitta in primo grado dal tribunale di Chieti. L'avvocato dell'imputate: "Faremo ricorso". (g.l.)

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