Negri Sud, clima teso sulla cassa integrazione

Santa Maria Imbaro, divergenze tra dirigenza e sindacati su ore e modalità per i 94 dipendenti

SANTA MARIA IMBARO. Si decidono oggi a Chieti le ore e la modalità di utilizzo di altra cassa integrazione in deroga per i lavoratori della Fondazione Negri Sud. Ieri nella sede di Santa Maria Imbaro i sindacati hanno discusso con i dipendenti la strada da intraprendere. Il clima è tesissimo. Il neo direttivo del centro di ricerche farmacologiche aveva chiesto infatti alla Provincia di Chieti l’applicazione della cassa integrazione al 100% per 35 dipendenti e al 50% per altri 15. La decisione accolta dai sindacati ieri è stata invece quella di ripartire la cassa al 50% per tutti i 94 dipendenti del centro che utilizzano attualmente l’ammortizzatore sociale fino al 31 dicembre di quest’anno.

«È un modo per garantire equità di trattamento a tutti», spiega Ernesto Magnifico (Fisascat-Cisl), «e che evita di creare figli e figliastri». «Di fatto», prosegue Sergio Aliprandi, della Filcams-Cgil, «questo strumento è solo uno dei tanti a disposizione all’interno di un serio piano di rilancio dell’istituto che speriamo venga attivato al più presto. Non si può pensare di ripartire con le attività della fondazione basandosi solo sul risparmio dei costi: bisogna prevedere, e da subito, nuovi ordinativi e nuove attività di servizio. Finora non è stato fatto ancora nulla, cosa si sta aspettando?».

I lavoratori del centro ricerche sono al limite della sopportazione. Stipendi non pagati e arretrati da cinque mesi e una continua e costante emorragia di dipartimenti, professionalità e “cervelli” che, nell’incertezza del momento, preferiscono abbandonare l’istituto, uno dei più prestigiosi del Centro sud per quantità e qualità delle ricerche. Il timore è palpabile. Qualcuno tra i dipendenti chiede conto dell’esistenza di una lista di 35 persone in esubero. «Abbiamo questo documento dal 2009», spiegano i sindacati, «la lista esiste. Identificare 35 persone al 100% della cassa integrazione significa di fatto che ci sono nomi e cognomi pronti per eventuali tagli. È quello che vogliamo scongiurare».

Assieme alla Fisascat-Cisl e alla Filcams Cgil erano presenti ieri anche la Cgil e l’Ugl-terziario. Finora il debito contratto dall’istituto ammonta a 3.690.000 euro. La Regione, nella prossima legge finanziaria, ha promesso di destinare al Negri Sud, un milione di euro. (d.d.l.)

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