Negri Sud, timori per 30 esuberi

Santa Maria Imbaro, Tinari (Prc): subito il piano industriale di rilancio

SANTA MARIA IMBARO. È a tutti gli effetti una Fondazione l’Istituto di ricerca scientifica e farmacologica Mario Negri Sud. Ma le ombre sull’occupazione stentano a diradarsi. L’allarme arriva a seguito del recente incontro di Regione e Provincia con i capi laboratorio del centro di ricerche. Nel corso dell’incontro sono emerse le difficoltà sui costi di gestione e, ancora una volta, la possibilità di esuberi.

«Stupisce in questa fase», interviene il consigliere provinciale di Rifondazione comunista, Nicola Tinari, «sentir parlare di 25-30 esuberi di personale. Non si capisce perché la nuova gestione, con tre soci paritari, non elabori un piano industriale e faccia ciò che prevede anche il nuovo statuto della Fondazione: nominare subito due nuove figure, il direttore amministrativo e il direttore scientifico. A questi due soggetti», prosegue Tinari che ha protocollato un’interrogazione al consiglio provinciale per capire le reali intenzioni dei soci dell’istituto, «dovrebbe essere affidata la redazione di un piano industriale che non penalizzi i lavoratori che hanno sempre portato avanti l’istituto e che ne rilanci l’attività».

Per Rifondazione comunista «il significato dello sforzo fatto dagli enti pubblici, a cominciare dalla Provincia, per salvare il Negri Sud è stato quello di dare una soluzione ai problemi finanziari e nel contempo di avviare una stagione di revisione in senso manageriale della Fondazione che portasse fuori dalla crisi il centro ricerche e soprattutto ne valorizzasse il patrimonio di conoscenze e professionalità».

Per Tinari c’è bisogno dunque «di una radicale inversione di tendenza, dove non può essere la vecchia gestione ad affrontare le nuove sfide. Una svolta manageriale è sempre più necessaria ed un piano industriale sempre più urgente».

Daria De Laurentiis

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